Dal 6 agosto gli italiani dovranno fare “i conti” con il Green Pass: l’unico mezzo per poter accedere a una serie di servizi e attività. Eppure, ci si chiede, tra i vari tecnicismi: ma chi controlla i Green Pass? Come si può verificare la veridicità del QRcode? Quanto si rischia se entra qualcuno senza certificato?
A controllare, come avevamo già scritto qui, saranno i titolari delle attività. Tutti alle prese con il nuovo strumento per controllare i Green Pass. Nello specifico parliamo di “controllori estesi” perché potranno essere i gestori dei locali, dei ristoranti, delle palestre, die musei, dei cinema ma anche forze dell’ordine e personale autorizzato delle Rsa.
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Green Pass, arriva VerificaC19: ecco come funziona
Come si controlla il Green Pass? Con un’app sviluppata appositamente per l’occasione. Si chiama VerificaC19 ed è stata creata dal ministero della Salute, già disponibile per tutti i dispositivi. Il controllo è molto semplice e anche rapido: aprendo l’app si procede – premendo su avvia scansione – alla verifica del QR Code del cliente che può mostrarlo sia in formato digitale che cartaceo.
Se il Green Pass è valido comparirà la spunta verde, il cognome, il nome e la data di nascita della persona a cui corrisponde. Se, invece, esce fuori una X in rosso il cliente non potrà accedere dal momento che il suo certificato non è valido.
Green pass: sanzioni e multe. I titolari rischiano di più
Assieme all’obbligo del green pass (dai ristoranti al chiuso, alle palestre, ai cinema e ai musei) sono state previste anche una serie di multe e sanzioni per chi non ne rispetta l’utilizzo. Proprio Palazzo Chigi precisa che: “I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”.
Per quanto riguarda le sanzioni e le multe, invece, la Presidenza del Consiglio spiega che: “Può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro, sia a carico dell’esercente sia dell’utente”. La multa è dello stesso importo ma sono i titolari a rischiare di più: “Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”.