I fatti risalgono al gennaio scorso quando la vittima, venuta a conoscenza di essere stata truffata, ha deciso di recarsi negli uffici del commissariato di Velletri, diretto da Liliana Galiani, per sporgere denuncia. Ai poliziotti ha raccontato di aver ricevuto diverse telefonate da alcuni suoi clienti, del ramo assicurativo, i quali chiedevano spiegazioni in merito alla possibilità di poter pagare il premio assicurativo attraverso un semplice bonifico sull’iban, ricariche Postepay o addirittura Paypal, a dir loro riportata sul suo sito.
L’uomo, a quel punto, chiedeva loro dove avessero visto queste informazioni affermando che è tassativamente vietato dalle compagnie assicurative il pagamento che lui propone e che nei suoi siti non era presente. Verificata la presenza in rete del sito nel quale era ben visibile la sede veliterna, i suoi codici personali relativi all’attività assicurativa, ovvero il codice IVASS e RUI, il denunciante riscontrava la presenza di utenze fisse e mobili a lui sconosciute cosi come un codice iban sul quale la vittima di turno poteva pagare il premio assicurativo: assicurazioni che poi si sarebbero rivelate false.
Tali pagamenti avevano un unico beneficiario: un uomo originario della provincia di Napoli. Acquisita la denuncia, i poliziotti si sono messi subito a lavoro: la complessa attività di indagine ha permesso di verificare che il sito fraudolento era stato registrato in Germania. Richiesto il decreto di sequestro preventivo del sito indicato dalla vittima e concesso dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, questo veniva oscurato, divenendo non più raggiungibile, seppur digitato o ricercato su tutti i motori di ricerca del web, e veniva interrotta così l’attività delittuosa.
Inoltre dall’analisi delle modalità di pagamento, ovvero l’indicazione dell’iban, risultato poi essere una carta Postepay Evolution sempre intestata al partenopeo e, dalla disanima del carteggio fornito da Poste Italiane, i poliziotti hanno riscontrato ulteriori elementi di indagine, tra tutti le utenze telefoniche comunicate dal “truffatore” all’atto dell’acquisto della carta di credito – utenze intestate alla convivente, originaria della provincia di Caserta.Trasmessi gli atti ai colleghi di Castel Volturno, i due residenti nella provincia di Caserta, sono stati denunciati per il reato di sostituzione di persona. Sequestrati inoltre 1700 euro per le stipule di contratti falsi, guadagnati in un solo giorno.