Latina. Avevano progettato tutto nei minimi dettagli, la truffa perfetta. Avevano simulato l’incidente come fosse la scena di un film, con rigore e precisione: una signora anziana investita da un’auto mentre attraversava la strada. Poi, l’ignara compagnia assicurativa avrebbe dovuto liquidare alla vittima una somma di ben 600.000 euro. Il tutto era accaduto nella notte del 6 ottobre 2016. Tuttavia, nella ricostruzione della vicenda, molti erano gli elementi che destavano sospetto, e per questo la compagnia di assicurazione ha iniziato ad indagare con il concorso dei Carabinieri.
Il sospetto della compagnia assicurativa
Gli agenti, attivati dopo che la compagnia assicurativa aveva avviato accertamenti antifrode successivi alla liquidazione, hanno appurato che sul luogo del presunto sinistro non erano intervenuta alcuna Forza di Polizia per rilevare l’incidente. Né unità sanitaria, a differenza di quanto sostenuto nella richiesta di liquidazione. Inoltre, la donna si era recata al pronto soccorso di Latina solo il giorno successivo al presunto investimento. Qui aveva ricevuto un referto medico con prognosi di 20 giorni con “diagnosi per fratture alle ossa nasali e traumi contusivi vari”.
Frode per 600.000 euro a Latina
Tra tutta la documentazione presentata per ottenere la liquidazione vi erano referti medici, successivamente disconosciuti per firma e contenuto da ignari medici del capoluogo pontino. Inoltre, una relazione di servizio redatta da un ex appartenente alle Forze di Polizia, senza che l’ufficio di polizia di appartenenza ne fosse al corrente. Nella relazione si sosteneva che, mentre era di passaggio dal luogo del sinistro, notava una donna a terra soccorsa da altre persone presenti causalmente ed accorse anche dal vicino pronto soccorso. Il tutto in totale contrapposizione con l’accesso della vittima al pronto soccorso avvenuta esclusivamente il giorno successivo.
Le indagini
Dalla documentazione sanitaria emergevano anche spese per stampelle, bastoni canadesi ed una poltrona riabilitativa. A fronte di questa documentazione, i militari del Nucleo Investigativo effettuavano una serie di servizi di pedinamento con relative riprese video che consentivano di accertare che la donna godeva di ottima salute. Così questa mattina, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri hanno effettuato l’arresto dei nei confronti di 4 indagati. Responsabili in concorso di “falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (artt. 476 e 479 c.p.) e fraudolento danneggiamento di beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona (art. 642 c.p.)”. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno recuperato circa 500 mila euro, provento della liquidazione del presunto investimento.