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Torvaianica, Grand Hotel Ecomostro: angoli inediti e nuove scoperte (foto)

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Bentornati al Grand Hotel Ecomostro: quest’oggi il tour prevede la visione di angoli inediti e suggestivi. Attraverso le nostre foto potrete immergervi in un’atmosfera esclusiva e difficilmente riproponibile altrove.

Cumuli di capi di abbigliamento vecchi e sporchi, escrementi vari, pezzi di bicicletta, avanzi di cibo, bottiglie vuote di ogni tipo, addirittura una bombola del gas, una ciotola a terra con dentro una forchetta e qualcosa che sembra pappa per cani: queste alcune delle cose che abbiamo trovato nella nostra nuova incursione nella struttura degradata di piazza Ungheria, al centro di Torvaianica.

Questa volta siamo entrati accompagnati dagli attivisti di CasaPound: anche loro, qualche giorno prima, avevano denunciato il gravissimo stato di degrado che riguarda l’intera area, fotografandone tutta la parte esterna e mettendo in evidenza la staccionata crollata sul lato del lungomare, ennesimo pericolo e nel contempo “tentazione” per i ragazzini della zona che hanno un vero e proprio varco per l’hotel degli orrori.

Insieme ad Andrea Cincotta e altri cinque attivisti, abbiamo perlustrato la struttura in lungo e largo, forti del fatto che in gruppo non correvamo il rischio di essere aggrediti.

Nella nostra esplorazione abbiamo scoperto due stanze che ci erano sfuggite nelle precedenti incursioni: entrambe utilizzate da camere da letto, sono completamente diverse tra loro.

Una, al primo piano, ma in un’ala diversa rispetto a dove si trovano gli stanzoni, è l’unica che ha una vera porta: contiene un letto matrimoniale con trapunte colorate, un mobiletto, un tavolino con sopra un po’ di tutto. Il pavimento è completamente ricoperto da tappeti. A terra, appoggiata a una parete, un piatto con quello che sembra cibo per cani e una ciotola con dell’acqua.

Ai piedi del tavolino addobbi natalizi, pacchi di pasta e una bombola del gas piena.

L’altra stanza, invece, è più piccola e contiene un materasso con delle coperte buttate sopra, mentre per terra si notano capi di abbigliamento e scarpe, buste di plastica e rifiuti, oltre a una panca di legno messa per traverso.

La prima stanza sembra quasi appartenere a un “capo”: rispetto a tutte le altre è quasi lussuosa.

Continuando con il nostro giro ci imbattiamo in una persona che dorme per terra, avvolta da coperte. È un uomo talmente ubriaco da non accorgersi della nostra presenza neanche quando ci avviciniamo a pochissima distanza.

Siamo quindi tornati nelle stanze già visitate ad agosto. Stavolta siamo entrati con più tranquillità: erano vuote, così abbiamo potuto fotografare tutti i materassi che si trovano all’interno, l’angolo cottura (un fornello da campo), la dispensa (un tavolino pieno di scatolame vario), gli armadi (panni gettati a terra in maniera disordinata).

Siamo poi ripassati dal “bagno” (il grosso salone pieno di escrementi puzzolenti) per poi scoprire che ci sono un paio di stanze utilizzate da magazzino di panni vecchi: cataste altissime di maglie, pantaloni e stracci informi.

Ovunque il degrado più assoluto, la sporcizia peggiore, l’odore più nauseabondo.

La struttura è ormai una vera e propria bomba a orologeria, anche nel senso letterale del termine. Cosa potrebbe succedere se disgraziatamente la bombola che abbiamo visto dovesse esplodere per un motivo o per un altro?

Interessa a qualcuno sapere chi sono le persone che abitano all’interno di questa struttura e cosa fanno per vivere?

Di tutte le forze politiche del territorio, maggioranza o opposizione che sia, solo CasaPound ha reagito all’inchiesta che abbiamo pubblicato il mese scorso, andando a vedere di persona per denunciare a sua volta lo stato di degrado.

Noi invitiamo tutti gli altri partiti o movimenti a farlo, perché nessuna foto o video potrà mai rendere abbastanza l’idea di cosa ci sia qui dentro.

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