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Torvaianica, donna carbonizzata: tutte le foto del luogo della tragedia

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Un macabro ritrovamento è stato fatto stamane lungo un campo incolto di Via Zara sul litorale pometino, a Torvaianica, proprio di fronte al parcheggio: il corpo di una donna è stato rinvenuto completamente bruciato. Tutto intorno, i resti di quella che era molto meno di una baracca, fatta di pezzi di compensato e cartone. Sono stati i Vigili del Fuoco a rinvenire il corpo della donna. I pompieri erano giunti sul posto a seguito della segnalazione di un rogo ad alcune sterpaglie. Una volta domato l’incendio, però, gli operatori hanno scorto i resti di una capanna (legno, cartone e altro materiale di fortuna) e, al suo interno, il corpo della donna ormai privo di vita. La vittima, stando a quanto raccolto, è una donna senza fissa dimora, di 62 anni, di origine polacca. A scatenare l’incendio forse un fuoco accesso dalla stessa donna per scaldarsi, ma al momento non si esclude alcuna ipotesi. Del caso si occupano ora i Carabinieri di Pomezia.

Andando a vedere il luogo della tragedia, per prima cosa si vede l’area molto circoscritta dell’incendio: non ci sono tracce della baracca, resta solo una rete, dove presumibilmente c’era un materasso (di cui non si vedono i resti). Un paio di padelle bruciate, ma – a meno che non sia stato portato via dagli inquirenti – nient’altro: né una bombola (o pezzi di materiale che facciano pensare a una bombola esplosa), né oggetti di alcun tipo. Di fianco, intatto, un mini accampamento, dove abbiamo visto una tenda con all’interno un materasso, una baracchetta adibita a cucina, con un fornello e tutta l’attrezzatura per cucinare, diversi fili con abiti stesi, un paio di flaconi di detersivo, una ciotola con del mangiare per gatti.

Nessuna traccia di alcolici, nemmeno nel tavolino dove sembrerebbe che la donna mangiasse i suoi pasti, proprio di fronte al box di fortuna adibito a cucina.

Pare che qualche mese fa la donna vivesse con un compagno, poi sparito nel nulla, forse all’estero. Ma allora, se la 62enne dormiva nel punto andato a fuoco, chi viveva lì accanto? E – ieri notte – qualcuno ha assistito alla tragedia?

DONNA MORTA A TORVAIANICA: L’ENNESIMA STORIA DI DEGRADO

La 62enne è soltanto l’ultima di una serie infinita di vittime senza nome. Barboni, senza fissa dimora, stranieri che vivono in accampamenti o rifugi di fortuna. Torvaianica del resto ne è piena: dal famoso Ecomostro in Piazza, all’Hotel Bridge passando per i campi che costeggiano la Via del Mare. Soltanto un mese fa c’era stata un’altra vittima, anch’essa sconosciuta alla società, ritrovata proprio lungo Via Zara: un uomo, il cui corpo era stato ritrovato peraltro in avanzato stato di decomposizione, giaceva in mezzo all’erba da oltre un mese.

“L’ACCAMPAMENTO” DI VIA ZARA

Il luogo dove viveva la donna non è l’unico accampamento abusivo di via Zara. Ce ne sono molti altri, specialmente a ridosso del depuratore e sotto al campo sportivo.

Tutti lo sanno, ma nessuno se ne occupa. Fino a quando, come oggi, non diventa notizia. Dell’ennesima tragedia dell’indifferenza.

 

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GIALLO SULLA MORTE?

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