“Queste sono le condizioni in cui, oggi pomeriggio, versavano i giardinetti siti in piazza Italia a Torvajanica, dove sono soliti bivaccare degli ubriaconi, considerata la mole di bottiglie e di lattine di birra che si scolano e che poi abbandonano in maniera incontrollata. In questo parco ci giocano i nostri bambini, che, in più di un’occasione, analogamente alle loro mamme, hanno visto quei cialtroni mentre urinavano addosso agli alberi in maniera indecente. Sarebbe il caso di porre più attenzione ai giardinetti e di esercitare un controllo maggiore e più incisivo, che non sia circoscritto al solo lungomare. Lascio a voi le dovute relative ulteriori considerazioni perché i fatti sono sotto gli occhi di tutti e le foto sono piuttosto eloquenti”.
Questa la segnalazione postata da una mamma ieri sera in un frequentatissimo gruppo di Facebook che riunisce i cittadini di Pomezia e Torvaianica.
Immediate le risposte degli altri internauti, che replicano mettendo in evidenza che “Poco importano le panchine illuminate, se dietro l’angolo c’è il degrado! Possibile che nessuno se ne renda conto?”. Viene poi fatto notare che esiste il divieto di ingresso ai cani, che però “Sono decisamente più puliti di loro (riferendosi a chi riduce i giardini nello stato pietoso mostrato dalle foto), non danno fastidio e non lasciano questa m…a”.
C’è poi chi si appella alle forze dell’ordine, chiedendo aiuto. “Un appello ai Carabinieri di Torvajanica: potete aiutarci a far sì che possiamo di nuovo sederci nel nostro giardino a leggere un libro? Potete aiutarci a riportare i nostri nipotini in quella che è ormai una latrina a cielo aperto, infestata da nugoli di mosche a causa di rifiuti organici di ogni genere? Ve ne saremmo infinitamente grati”.
In altro cittadino rimpiange i tempi andati. “Sono stato lì lunedì scorso: ho visto le c…e. Vabbè, bypassiamo. Sono entrato nelle giostrino: c’era un covo di zingari contornato dai soliti ubriachi ormai residenti lì. Volevo fotografare, ma avevo paura a tirare fuori il telefono. Morale: giro i tacchi e me ne vado con i bambini che piangono. Io, residente qui da sempre, cresciuto in quegli stessi giardini…ma non erano così, prima…”
Le testimonianze e le proteste crescono, ma il problema resta…