Nonostante il presidio delle forze dell’ordine h24 nelle scorse ore tornano gli incendi nel campo rom di Castel Romano. Un rogo tossico, l’ennesimo di una lunghissima sfilza di episodi di cui ormai si è perso il conto, è scoppiato domenica pomeriggio ed è andato avanti per ore fino a notte inoltrata, con fiamme che hanno raggiunto anche i due metri di altezza. L’incendio ha coinvolto parte della vegetazione per poi propagarsi alla discarica degli pneumatici e a agli altri rifiuti (pezzi d’auto, carcasse di veicoli, ecc.) di varia natura. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno provveduto, non senza fatica, a spegnere le fiamme. Un’alta colonna di fumo e – purtroppo – la consueta puzza di bruciato hanno avvolto l’area per diverso tempo rimanendo chiaramente visibili da Pomezia e Ardea.
Incendio a Castel Romano, ipotesi dolo
Stando agli elementi raccolti, nonostante l’incendio abbia reso molto difficoltoso ricostruire il principio d’origine, sembrerebbe che il rogo sia partito da un’auto dentro il campo, nella parte posta sotto sequestro, e che dunque, con tutta probabilità, non si sia trattato di un “incidente”. Ma su questo, francamente, non possono esserci molti dubbi. A bruciare, ad ogni modo, è stata anche un’automobile dalla quale, verosimilmente, il maxi rogo si sarebbe poi prorogato ad altre zone dell’insediamento coinvolgendo l’ormai ribattezzato “cimitero delle auto” situato alle spalle del campo.