‘Sono uno dei nove ragazzi, di rientro da Malta, risultati positivi al tampone per il Covid-19. Vorrei dapprima rassicurare i numerosi amici e non, interessati alle condizioni di salute mie e della mia famiglia: stiamo bene, sotto controllo anche se un pò agitati’. A lasciarsi andare ad un lungo sfogo su Facebook è uno dei ragazzi risultati positivi dopo un viaggio di una settimana a Malta. La Asl Roma 3 domenica ha comunicato la positività di 8 ragazzi – tra i 17 e i 19 anni – rientrati il 7 agosto scorso da Malta dopo una settimana di vacanza. Immediatamente è stato avviato il contact tracing e sono stati comunicati al Seresmi i voli FCO-Malta e i locali frequentati.
E ora, a voler spiegare la sua versione dei fatti è proprio uno dei ragazzi risultato positivo al tampone: ‘Mi rincresce dover specificare le dinamiche dell’accaduto, ma come sempre in periodi difficili e sotto tensione, le persone tendono a fare costruzioni distorte dell’accaduto: il rientro da un paese estero ha dei controlli molto rigidi negli aeroporti dei rispettivi paesi, in particolare alle svariate misurazioni della temperatura siamo risultati tutti nella media bassa (altrimenti non ci avrebbero fatto uscire dalla struttura)’.
I giovani ragazzi, infatti, erano tutti asintomatici e senza febbre. ‘Nelle prime ore dal rientro, la stessa persona risultata per prima positiva, ha effettuato il tampone per scrupolo personale e con molto senso di responsabilità si è chiuso dentro casa. La stessa scrupolosità non abbiamo avuto noi altri, e di questo mi scuso personalmente, ma i tempi per le visite di rito sono stati immediati, tanto da entrare in quarantena due giorni dopo il rientro dalla vacanza’.
Il ragazzo risultato positivo ha deciso di scrivere un post su Facebook per mettere a tacere tutte le persone che ‘scrivono numerosi messaggi carichi di aggressività e cattiveria. Una cattiveria che, dopo 2 mesi e più di quarantena forzata, dopo una diagnosi di positività ad un virus che ha costretto il mondo a chiudersi nelle proprie case, dopo la preoccupazione per i miei personali affetti in età avanzata, e non, rischia davvero di minare la salute mentale di persona’.
Non solo messaggi di odio: c’è anche chi ha supportato il giovane e chi ha compreso la sua posizione. ‘Vorrei però ringraziare chi invece di sostegno me ne sta dando tanto, chi ha capito le dinamiche del rientro ed ha gradito la celerità nel rinchiudermi in casa, e chi sta continuando a curare la mia musica, che mi sta dando la forza di andare avanti in questi giorni difficili. Ne uscirò più forte e motivato di prima’ – conclude.