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Terza dose per fascia d’età 40-60 anni, data di inizio vaccinazioni: quando e chi deve fare il richiamo

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Terza dose per fascia d’età 40-60 anni,

Terza dose per fascia d’età 40-60 anni, arrivano le prime conferme circa l’estensione della campagna vaccinale anche agli under 60. Mentre il Covid ha ripreso a correre in tutta Europa in Italia, dove la situazione appare ancora sotto controllo anche grazie ad una campagna vaccinale che ha ormai coperto l’80% della popolazione, si studiano le prossime mosse per impedire una nuova ondata del virus. Tra le soluzioni al vaglio ormai prossime all’ufficialità c’è quelle di estendere a stretto giro la campagna vaccinale delle terze dosi anche agli under 60. 

Chi deve fare la terza dose in Italia oggi

Ad oggi in Italia la terza dose per chi ha ricevuto il vaccino Pfizer, Moderna e AstraZeneca è accessibile per le seguenti categorie:
  • Personale sanitario, operatori sociosanitari e studenti UTV frequentatori
  • Soggetti con elevata fragilità OVER18
  • Tutti i cittadini OVER 60
La dose booster è prevista invece per chi ha ricevuto il vaccino J&J Janssen, inizialmente messo sul mercato come monodose. In questo caso la vaccinazione è aperta a tutti senza limiti d’età. Ricordiamo che devono essere trascorsi almeno 180 giorni dalla seconda dose e che le ulteriori dosi sono eseguite con vaccini a mRNA.

Terza dose per fascia d’età 40-60 anni quando: data di inizio somministrazioni, chi deve farla

Ebbene, a dare indicazioni circa l’ampliamento della campagna vaccinale anche alla fascia di popolazione più giovane è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza. E’ questa la risposta alla ripresa di velocità del Coronavirus che in Europa sta già mettendo in ginocchio diversi paesi. Ebbene dal 1 dicembre 2021 la terza dose sarà messa a disposizione della fascia di popolazione 40-60. Anche in questo caso la somministrazione sarà aperta a tutti coloro che hanno effettuato la seconda dose da almeno 6 mesi. Si discute infine sulla possibilità di rendere obbligatoria la terza dose per medici e operatori sanitari, proseguendo sulla scia dell’obbligo in vigore sin qui.

 

 

 

 
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