I Pokemon sono un capolavoro d’animazione senza tempo e piacciono a grandi e piccini. Nella Capitale c’è un tempio dedicato a loro.
“Pokemon, acchiappali tutti”. Questo diceva il teaser della fortunata serie degli anni Duemila. All’inizio del millennio, infatti, è scoppiata la mania per questo cartone animato. I Pokemon sono a disposizione degli amanti della cultura dei fumetti e non solo ancora oggi e hanno cambiato versione, forma ed evoluzione. Si è passati dal Pokemon tradizionale, come Pikachu, a quelli più evoluti come Charizard, Ditto e Bubasaur. Senza contare quelli più simpatici tipo Snorlax – il suo sonno era letale – o Bulbasaur.
Per non parlare di Squirtle o Giglipuff che con il suo canto ipnotizzava chiunque. Nella Capitale esiste uno store dove è possibile incontrarli tutti. Vicino la fontana di Piazza del Tritone, accanto alla Rinascente, è possibile entrare in un universo parallelo fatto di sfere pokè e attenzioni senza tempo. Si trovano peluche, riproduzioni autentiche e veri e propri cimeli di quello che è stato un vero e proprio culto. Una volontà che si coniuga con lo spirito fanciullesco di molti. I quali non resistono, insieme ai propri figli, alla tentazione di mettere idealmente indietro le lancette dell’orologio per dedicarsi a un tuffo nel passato.
Tempio della flora e della fauna a pochi passi da Roma, una gemma segreta
Pokemon, dove si trova il tempio dedicato a loro: un posto speciale nel cuore di Roma
Non solo storia a Roma, ma anche avanguardia e modernità. Infatti la Capitale ospita i Pokemon perchè è molto vicina alle animazioni per i giovani e non solo. Basti pensare al Romics: un vero e proprio festival internazionale con tutte queste tematiche che appassionano grandi e piccoli. In età scolare si è semplicemente fan, da più grandi si diventa addirittura esperti e prende piede una nuova tendenza. Quella dei cosplayer. Tutti si sono sentiti almeno una volta nella vita Ash Ketchum e ne avrebbero voluto replicare le gesta: oggi c’è chi ne replica le fattezze e i costumi.
I cosplayer, infatti, sono persone comuni che si divertono a riprodurre nel dettaglio gli abiti e le movenze dei loro beniamini. Una sorta di costumi di carnevale, ma con maggiore cura e accortezza. Ci sono proprio concorsi dedicati che hanno alla base importanti premi e riconoscimenti, molti dei quali proprio al Romics. Questo per sottolineare una volta di più che il mito dei Pokemon non è un caso isolato: si tratta di una realtà che trascina anche i neofiti. Coloro che si avvicinano a questo mondo per la prima volta. La differenza fra questa e le altre serie di animazione è il tratto nei disegni.
Nei Pokemon le icone sono semplici ma caratteristiche: ciascun personaggio aveva una peculiarità, ricordarsele tutte era il passatempo di grandi e piccini. Per questo c’erano anche le cosiddette carte da collezione: l’importante era averle tutte per poi giocare con gli altri coetanei. Lo stesso trasporto, in fatto di carte e collezioni, lo ha avuto Magic di cui ci sono anche diversi ritrovi nella Capitale. Il tempio dei Pokemon, però, resta l’ultimo baluardo che coniuga passato, presente e futuro della saga. Un “filo rosso” che tiene insieme generazioni e non intende spezzarsi. L’importante è non smettere di catturare: i Pokemon e la fantasia altrui.