Viaggiare nel tempo è da sempre uno dei sogni dell’essere umano, alla pari con il desiderio di volare. Quante volte abbiamo pensato di poter tornare ad un preciso momento, magari per operare una scelta diversa e cambiare il corso degli eventi. Altri, invece, sognano di vivere epoche passate, come ad esempio i secoli medievali, la Rivoluzione Francese, la nascita di Cristo, l’Impero Romano e tanto altro ancora.
Viaggio nel tempo, scoperta straordinaria
La scienza, la fisica e la matematica in particolare, con tutte le sue peculiarità, come le proprietà delle radici o le equazioni, hanno da sempre indagato su questo argomento. Il viaggio nel tempo è un argomento che affascina e coinvolge talmente tanto da essere stato spesso il “leit motiv” di romanzi e film: famosissima la trilogia di “Ritorno al Futuro”, dove il giovane Marty McFly e lo scienziato Emmett “Doc” Brown viaggiano tra passato, presente e futuro a bordo di una DeLorean che riesce ad attivare il “flusso canalizzatore” solo dopo aver raggiunto le 88 miglia orarie.
Finora, sui viaggi nel tempo si è dibattuto molto, senza mai giungere ad una considerazione definitiva.
L’ipotesi largamente diffusa è che i viaggi nel tempo siano praticamente impossibili, anche perché una legge della fisica stabilisce che il tempo può andare solo dal passato al futuro, e mai viceversa, esattamente come una freccia. Ma la ricerca pubblicata di recente sulla rivista Scientific Reports e guidata dall’Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca rischia di stravolgere questa radicatissima convinzione.
Un computer quantistico ha praticamente violato la legge sopra descritta, dato che è riuscito a tornare nel passato per una frazione di secondo: si tratta a tutti gli effetti del primo storico viaggio nel tempo. Sempre nella ricerca, viene chiarito che non si è trattato affatto di una casualità: in computer quantistici anche piuttosto semplici questo fenomeno può verificarsi nell’85% dei casi. Non a caso, i ricercatori guidati da Gordey Lesovik hanno utilizzato un computer quantistico con pochissimi “qubit”, che non sono altro che le unità di base equivalenti ai bit che caratterizzano i computer “classici”.
L’operazione è consistita nel tornare da una situazione di disordine ad un’altra di perfetto ordine. Come? Semplicemente riavvolgendo il nastro del tempo di una frazione di secondo. Come confermato dai ricercatori, il fenomeno si verifica nell’85% dei casi nei computer a due qubit, mentre è un po’ meno frequente in quelli a tre qubit (il 50%).
Queste percentuali di errore sono purtroppo determinate dal fatto che gli attuali computer quantistici sono ancora lontani dal raggiungere un livello di perfezione, come spiegato nello studio del team guidato da Gordey Levosik: proprio per questo ci si sta chiedendo l’effettiva “potenzialità” di questa scoperta e cosa potrà accadere nel futuro quando i macchinari saranno decisamente più precisi.
Violata la seconda legge della termodinamica
Al momento questa scoperta stabilisce solo che un elettrone può evolvere anche all’indietro, a differenza del tempo fisico-reale che può andare soltanto avanti. Il tutto è stato possibile grazie ad un sofisticato algoritmo, grazie al quale è stato possibile compiere questa straordinaria operazione inversa: l’elettrone, dal sistema caotico, è tornato ad essere nuovamente localizzato.
In sostanza è stata aperta una profonda crepa nella seconda legge della termodinamica, che stabilisce che l’acqua versata dalla bottiglia non può in alcun modo tornare indietro o che una volta che l’essere umano è diventato vecchio non può assolutamente ringiovanire. Sebbene la scoperta del team russo faccia riferimento ad un’operazione esclusivamente virtuale, la comunità scientifica è in fermento e non sono escluse ulteriori novità nel prossimo futuro.