Mastodon è il nuovo social che affonderà Twitter? Bella domanda, ardua, complessa, ma certamente importante per i tempi che corrono. Anche perché i social sono un po’ come una lingua: decidono quasi sempre gli utenti cosa accadrà, in base alle loro preferenze ed interazioni. In seguito all’acquisto di Twitter da parte del multimiliardario Elon Musk, moltissimi utenti hanno iniziato a cercare un nuovo social network dove poter riparare. Parallelamente, poi, molti investitori hanno sospeso gli annunci su Twitter, poiché cresce la preoccupazione per la moderazione dei contenuti al suo interno. Il tutto comporta un inevitabile calo dei ricavi.
L’acquisto di Twitter e la ”migrazione” degli utenti
Secondo i dati riportati da Bot Sentinel, circa 877mila utenti Twitter hanno disattivato i propri account in generale, mentre altri 497mila hanno sospeso i propri account tra il 27 ottobre e il 1° novembre, più del doppio del solito. Ma come nella legge dei vasi comunicanti, qualcosa si svuota ed altro si riempire: in una intervista a “Time” da parte del fondatore e sviluppatore principale di Mastodon, Eugen Rochko, sul social open source, invece, durante i primi quattro giorni successivi all’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk ci sarebbero stati ben 120mila nuovi utenti.
Le diverse generazioni del web
Cos’è Mastodon e come funziona?
Partiamo, però, anzitutto col dire che Mastodon non è un nuovo social, infatti, esiste sin dal 2006, ma fino ad ora non era stato molto sul trend, diciamo. La sua struttura ed il suo funzionamento, infatti, sono molto lontani da Facebook, Twitter e Instagram e forse più vicini a Reddit, come ci segnala qualche utente che ne mastica. Insomma, per chi non è troppo avvezzo alla questione, Mastodon potrebbe apparire ben poco intuitivo. Ma c’è un motivo se sta per sbancare, forse. La particolarità di Mastodon è che non viene gestito da una singola azienda che controlla monoliticamente i suoi server, ma da chiunque voglia partecipare. In altre parole, c’è una proprietà diffusa e libera, con la quale è impossibile che accada un caso come quello di Twitter, in cui una sola persona controlla tutto e tutti.
Diversi mondi e regioni: diversi server
Di fatto, Mastodon è diviso in diversi mondi o regioni, ognuno dei quali con un proprio server. Quindi, bisogna anche scegliere il server o il mondo in cui iscriversi, e ce ne sono diversi, suddivisi anche per aree geografiche. Gli unici controlli diretti possono avvenire da parte di aziende o persone su uno o più server del «mondo» ma non su tutti, e questo anche perché chiunque può aggiungerne di nuovi, creando nuove regioni diverse. Per molti, sembra quasi un ritorno agli albori di internet, dove non esistevano piattaforme e chiunque poteva avere la sua presenza online per mezzo di un sito, di un blog o di un forum totalmente autonomi.
Foto in copertina da Mastodon.it