Oggi siamo tutti alla ricerca della cosiddetta ricarica veloce o rapida. La nostra necessità? Avere sempre lo smartphone carico al 100%. Ma avete mai pensato all’incidenza sulla bolletta? Cerchiamo di scoprire insieme come risparmiare.
Quando parliamo di batterie del cellulare i problemi comuni a tutti sono quasi sempre gli stessi: la batteria che si scarica troppo presto o che non si ricarica abbastanza velocemente. Per la prima questione vi rimandiamo alla nostra guida dettagliata sull’argomento che spiega anche, tra gli altri, qualche utile “trucchetto” per aumentare la durata della carica.
Nessuno però sembra preoccuparsi dell’impatto sulla bolletta di casa dei nostri smartphone (ossessivamente) sempre in carica, specie in questi tempi caratterizzati dai continui rincari del costo dell’energia.
Non lasciare mai il cellulare in carica troppo a lungo: il motivo
E’ sbagliato lasciare in carica il cellulare per tante ore, anche quando ha raggiunto il 100%? Questa una delle domande più ricorrenti sull’argomento. Ebbene sì, questa operazione andrebbe evitata anche se è opportuno fare qualche distinzione. Prendiamo il caso dei dispositivi Apple. Sebbene si possa pensare che una volta raggiunto il massimo della carica, quest’ultima in automatico si interrompa in realtà non è proprio così. O meglio. Effettivamente i dispositivi iOS smettono di essere alimentati con la corrente se attaccati alla presa al 100%. Tuttavia, una volta che il livello scende al 95% (magari per operazioni in background), la carica riprende. E via con questo “sali e scendi” fin quando non lo scolleghiamo.
Il discorso si complica ulteriormente quando abbiamo a che fare con i modelli più vecchi anche se, c’è da dire, i più obsoleti ormai vengono automaticamente abbandonati a causa della mancanza di aggiornamenti dei sistemi operativi. E’ questo il caso di Android per lo più. Ad ogni modo, se non dotati di sistemi di ottimizzazione, i cellulari in carica continuano a ricevere corrente anche dopo aver raggiunto il livello massimo. Senza contare che, così facendo, diminuirà ulteriormente la vita della nostra batteria. Ricapitolando: lasciare lo smartphone troppo a lungo in carica ci costerà sia in termini economici che di usura della batteria stessa. Approfondiamo allora l’argomento.
Quanto consuma uno smartphone in carica: prezzi e come risparmiare
E’ stato stimato che un cellulare con un caricabatterie standard consumi fino a 7 watt ogni ora, scendendo ai 2 circa quando la carica raggiunge il massimo. Consumi irrisori certo, centesimi probabilmente, ma c’è un “ma”: questo discorso – al quale possiamo aggiungere se vogliamo tutta la parte del consumo quotidiano dei nostri elettrodomestici (anche in stand by) – va moltiplicato per tutti i dispositivi che ricarichiamo ogni giorno in casa, magari più volte al giorno: tra questi tablet, pc, e così via.
All’anno potremmo parlare di un risparmio tra i 20 e i 40 euro a seconda dei casi. In più c’è il discorso dell’usura: una batteria costantemente alimentata si rovina più velocemente e sostituirla, considerando che tra l’altro ormai i dispositivi ce l’hanno tutti integrata e non è così facile cambiarla, comporta comunque un costo da sostenere.
Qual è il migliore momento per ricaricare il cellulare?
Rispondiamo adesso a quest’ultima domanda. Alla luce di quanto visto sarebbe opportuno ricaricare lo smartphone quando possiamo tenerlo maggiormente sotto controllo, ovvero di giorno. E’ stato calcolato infatti che per mantenere in “buona salute” una batteria, aumentandone la vita, bisognerebbe metterla in carica quando raggiunge il 20% e staccarla, laddove possibile, una volta raggiunto l’80%. Monitoraggio che risulta oggettivamente impossibile fare di notte. In più è stato dimostrato che ricaricare il cellulare vicino al letto dove si dorme, oppure lasciarne accese le connessioni, produca effetti nocivi per la nostra salute. Insomma, con qualche piccolo accorgimento potreste avere benefici sotto tanti punti di vista: economici, di salute e “tecnologici”.