Il 10 febbraio è stato lanciato Google Passage Ranking, un importante algoritmo con il quale il motore di ricerca americano diventa ancora più raffinato. In particolare, il sistema è in grado di isolare passaggi specifici all’interno di un contenuto, non solo individuando queste porzioni di testo ma classificandole in modo preciso per proporle su delle query specifiche.
Per il momento l’aggiornamento è attivo soltanto negli Stati Uniti, infatti è in fase di test sul mercato US e appena in lingua inglese. Ad ogni modo, prossimamente verrà ampliato anche alle altre lingue e Paesi. Per questo motivo, è fondamentale capire di cosa si tratta, per comprendere come influirà sulla SEO, il content marketing e il posizionamento delle pagine web.
Questa novità rende ancora più importante realizzare Web Audit approfondite, un’attività di cui il sito di roberto-serra.com spiega nel dettaglio la centralità e la rilevanza attraverso approfondimenti dettagliati dedicati.
In particolare, la keyword research assume un ruolo cruciale per la realizzazione di contenuti ottimizzati, capaci di sfruttare le potenzialità legate al Google Passage Ranking soprattutto per i long form.
Cos’è Google Passage Ranking e come funziona
Oggi gli algoritmi di Google per l’analisi delle pagine web valutano l’intero contenuto, associandolo a una o più query e inserendolo all’interno di specifiche SERP, per offrire quella risorsa agli utenti con un posizionamento legato alla sua efficacia nel soddisfare le esigenze degli internauti.
Con Google Passage Ranking la Big Tech americana compie un passo in più, andando a identificare anche le parti dei contenuti che dovessero risultare utili per alcune query specifiche.
Questo sistema va ad incidere sulla classificazione, quindi non dovrebbe influenzare l’indicizzazione. L’obiettivo è sfruttare i contenuti molto lunghi, isolando le porzioni del testo che possono essere utilizzate per fornire risposte agli utenti, laddove questi passaggi presentano un valore informativo elevato. Si tratta di un’innovazione rilevante, specialmente per i siti web con contenuti non ottimizzati e molti articoli con una lunghezza notevole.
In questo modo, anche se una pagina si posiziona per una query, un estratto del testo potrebbe finire in SERP per un query totalmente differente, affine con la prima oppure no a seconda delle situazioni.
Google vuole usare questo sistema per ottimizzare la precisione nelle risposte offerte agli utenti, migliorando il livello di apprezzamento per i contenuti proposti in base alle singole query.
Il Passage Ranking sarà però differente dai featured snippet, nonostante molte similitudini tra i due servizi. Il primo permette di fornire agli utenti delle vere e proprie risorse, contenuti sui quali cliccare per approfondire la materia trattata.
I featured snippet, invece, sono risposte che Google offre in modo automatico, senza che l’utente abbia la necessità di fare nulla, in quanto danno già la risposta a un’esigenza con informazioni di norma brevi e dettagliate, che non hanno bisogno di ulteriori approfondimenti.
Cosa cambia con Google Passage Ranking?
Gli effetti di Google Passage Ranking, quando verrà rilasciato anche per il mercato italiano, saranno diversi. Innanzitutto, verranno aiutati i contenuti lunghi, i cosiddetti long form, poiché anche se la pagina non è posizionata bene potrebbe classificare dei passaggi e acquisire maggiore utilità e visibilità. Inoltre, questo processo è del tutto automatico, quindi non bisogna fare nulla né apportare cambiamenti alle proprie strategie SEO.
L’unico accorgimento utile è ottimizzare la suddivisione dei contenuti lunghi, ad esempio identificando bene le varie sezioni che compongono l’articolo usando i link interni. La struttura diventa dunque più importante per i long form, richiedendo maggiore attenzione alla semantica nella realizzazione dei testi. Al momento il Passage Ranking non dovrebbe interessare gli e-commerce, in quanto i loro contenuti sono in genere più brevi e schematici.
Il vantaggio principale dovrebbe essere per i siti web che non si posizionano bene, specialmente in presenza di contenuti prolissi e non ottimizzati lato SEO. In questo caso l’algoritmo potrebbe favorire questi portali, aiutandoli a valorizzare i lunghi testi posizionando delle porzioni dell’articolo per alcune query.
Naturalmente, sono molti i siti che possono trarre un beneficio, infatti usando competenze semantiche è possibile aumentare il potenziale dei contenuti e migliorare il traffico organico anche su un portale ben posizionato.