USA, Washington. La giornata di ieri, mercoledì 15 giugno, è una data che segna un evento abbastanza rilevante per tutto il mondo dell’informatica: Internet Explorer chiude definitivamente i battenti, dopo aver accompagnato generazioni e generazioni di novelli utenti internet, più o meno esperti, per i quali gli infiniti caricamenti del noto browser di ricerca non erano di certo un problema. Anzi, era un fremito poco prima che la pagina ricercata venisse rivelata.
Internet Explorer: tra nostalgia e innovazione
Ora, dopo 25 anni di intensa attività, Microsoft cessa l’attività di supporto al proprio storico software per la navigazione sul web e ora si attendono risposte su cosa succederà d’ora in poi ai non pochi computer che ancora lo hanno inserito. In realtà, già un anno fa l’azienda statunitense aveva annunciato lo stop al supporto di Internet Explorer con la rimozione da buona parte delle versioni di Windows 10 che ancora lo includevano. Qualcuno aveva già intuito dove portavano quelle decisioni.
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Cosa accadrà ora?
Ma cosa accadrà ora? Secondo quanto dichiarato dalla casa madre, a partire da ieri, 15 giugno, giorno dell’addio definitivo, nel caso in cui si cercasse di aprire Internet Explorer per alcuni mesi si verrà reindirizzati sul browser ufficiale Microsoft Edge. Poi, seguiranno diversi aggiornamenti che porteranno progressivamente alla disattivazione definitiva.
Il 2029, la data finale
Dunque, entro il 2029 si dovrebbe giungere definitivamente al capolinea stando ad alcune previsioni generali. Quella sarà la data finale, senza più appello per Internet Explorer che ci lascerà senza più tracce. Il browser potrebbe comunque sopravvivere sotto forma di meme, come in molti iniziano già ad ipotizzare. Del resto lo è già oggi, forse fin troppo schernito da coloro che non ricordano nostalgicamente i valore della ”lentezza” e di quell’inconfondibile tempo di caricamento che, però, di tempo ne concedeva per altro.