Non è forse la guerra che si combatte con le armi, quella dei bombardamenti che squarciano il cielo e di intere famiglie in fuga. Non sono le stesse immagini che da settimane, purtroppo, vediamo da lontano in quel conflitto disumano in una terra, l’Ucraina, che cerca di resistere all’attacco russo. Lontano, ma non troppo. Perché lo scenario è diverso, ma gli effetti iniziano a sentirsi anche in Italia: tra benzina a prezzi record, autotrasportatori in sciopero e pasta in aumento, c’è chi ha preso d’assalto i supermercati perché molti temono di non trovare più nulla tra gli scaffali.
Leggi anche: Anche il diesel sopra i due euro, la mappa con i distributori più economici
Caro benzina e sciopero degli autotrasportatori
La benzina e il diesel stanno toccando prezzi record, cifre mai viste prima, così come sta aumentando il grano e tutti i prodotti che derivano da questo. Sono gli effetti della guerra in Ucraina, quella che va avanti dal 24 febbraio scorso e che sembra non voglia arrestarsi: da una parte gli attacchi russi, intere città devastate e milioni di profughi in fuga, dall’altra gli ucraini che tentano di resistere, tra bunker, barricate, strade sbarrate. Noi guardiamo da lontano quello che accade, ma in realtà ci tocca da vicino. E la dimostrazione è lo sciopero annunciato, forse ad oltranza, degli autotrasportatori che non riescono più a reggere i costi, che continuano a salire vertiginosamente. Una situazione preoccupante perché nel nostro Paese circa l’85% delle merci viaggia su gomma. Il blocco, quindi, inevitabilmente rallenterà l’intera filiera degli approvvigionamenti, dai supermercati alla grande distribuzione. E se il rischio di trovare gli scaffali vuoti ancora (e per fortuna) non c’è, negli ultimi giorni alcuni magazzini sono stati presi d’assalto.
Leggi anche: Quanto dura lo sciopero degli autotrasportatori: news, ultime notizie, fino a quando sarà
Guerra in Ucraina e scaffali vuoti
E’ il caso della Sardegna: qui alla notizia dello sciopero dei trasporti per via dell’aumento del costo della benzina i cittadini, in preda a una psicosi collettiva, hanno pensato bene di correre nei supermercati e di fare scorta di cibo. Un po’ come è accaduto quando Giuseppe Conte a marzo del 2020, nella prima conferenza, ha annunciato il lockdown. Italiani in strada, in quei pochi supermercati aperti anche di notte, in fila, con i carrelli stracolmi.
Leggi anche: Crisi trasporti e benzina alle stelle: nei supermercati torna la paura degli scaffali vuoti
Ora il ‘motivo’ è diverso, ma la scena sembrerebbe essere la stessa. Eppure, secondo Federdistribuzione non c’è nulla da temere perché le ‘aziende sono impegnate a garantire la continuità dell’approvvigionamento’.
Leggi anche: Benzina a 1,36 euro e diesel a 1,25 euro: il pieno low cost in Italia senza tasse, ecco dove
Cosa potrebbe mancare tra gli scaffali del supermercato
Il rischio, come già anticipato, non c’è, ma ora che gli autotrasportatori sciopereranno è probabile che alcuni prodotti arrivino ‘in ritardo’ nei supermercati. I beni a rischio ‘sparizione’ dagli scaffali sono: acqua, mele, farina, latte, olio, pasta, pane, cibo in scatola, ma anche pesce e carne. La reperibilità, è bene specificarlo, dipende dalla popolazione che potrebbe correre, senza senso, a fare scorte. Per questo motivo, infatti, molti supermercati hanno iniziato a razionare l’acquisto di olio e farina: a Firenze Unicoop permette di comprare un massimo di 4 confezioni di zucchero, olio e farina per ogni scontrino. Lo stesso nella Capitale, come spiega il Messaggero, nei punti vendita Pam, dove per farina e olio il massimo dell’acquisto consentito è di due confezioni a spesa.
E se non è guerra con le armi, lo stato d’animo degli italiani non è certo dei migliori perché dopo una pandemia, che ancora non è sconfitta, nessuno si aspettava di trovarsi a fare i conti con un conflitto non molto lontano. E con l’aumento di tutto.