ROMA (ITALPRESS) – Mai titolo, assicura il regista Riccardo Donna, fu più azzeccato per una fiction. Perchè la serie “Cuori” (su Raiuno da domenica 17 ottobre), seppure ambientata in quell’ospedale torinese delle Molinette in cui una squadra di cadiochirurghi all’avanguardia inventarono il cuore artificiale, è ben più di un medical. Ci sono sì, i medici, gli infermieri e i pazienti ma ci sono anche le vicende personali e sentimentali dei protagonisti (interpretati da Daniele Pecci, Pilar Fogliati e Matteo Martari) che si intrecciano con i loro interventi e le loro dinamiche lavorative. E c’è anche una ricostruzione (all’interno del Centro di Produzione Rai di Torino) così accurata di un ospedale dell’epoca che rendono “Cuori” anche una serie in costume. Non a caso Riccardo Donna afferma di non aver trattato “la serie come un medical perchè è molto di più. Nonostante valvole, cuori e operazioni, è essenzialmente storia d’amore. Per questo il titolo è centrato, ci occupiamo del cuore in tutte le sue forme, dalla medicina all’amore”.
Ciò nonostante, si tratta pur sempre di una storia che con la medicina ha molto a che fare visto che la serie si ispira alla storia di Achille Maria Dogliotti (qui Cesare Corvara, interpretato da Daniele Pecci), il primo cardiochirurgo italiano a perfezionare, nell’ospedale delle Molinette negli anni Sessanta, l’applicazione della macchina cuore-polmone per la circolazione extracorporea, e a quella del suo allievo Angelo Actis Dato (nella serie è Alberto Ferrari e ha il volto di Matteo Martari) che ha depositato uno dei primi brevetti al mondo di cuore artificiale.
(ITALPRESS).
Su Rai1 “Cuori”, cardiochirurgia degli anni ’60 tra amori e pregiudizi
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