«Un vero e proprio disastro, 25 esemplari di tartarughe di mare spiaggiate sulla costa laziale dall’inizio dell’anno, una media di un esemplare ogni due giorni. Una percentuale che supera ampiamente il totale dei ritrovamenti nell’intero semestre degli anni passati. La causa è sempre la stessa, l’inquinamento del mare con la presenza sempre più aggressiva della plastica». E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
Inquinamento nei mari: dati preoccupanti per il futuro
«Ricordiamo ancora una volta – prosegue Benvenuti – che si stima che nel 2050 vi saranno più rifiuti che pesci in acqua e le tartarughe sono fra gli esemplari a maggior rischio, infatti sempre più frequentemente ingoiano la plastica scambiandola per meduse per sbaglio o per altre gustose prede. Ed oltre la plastica vi è un altro pericolo per la vita delle tartarughe, ami e reti abbandonate che causano il decesso.»
«Ogni anno nel Mediterraneo – ricorda Benvenuti – sono oltre 130mila le tartarughe marine Caretta caretta che rimangono vittime di catture accidentali da parte dei pescatori, con oltre 40mila casi di decesso.
E’ necessario intervenire immediatamente per non far soffocare il mare dalla plastica e dagli inquinamenti e per la costa laziale chiediamo interventi tempestivi con risorse da destinare direttamente ai Comuni interessati. Inoltre invitiamo le Istituzioni a sensibilizzare maggiormente chiunque a non lasciare rifiuti ed oggetti di plastica in mare o sulle spiagge, invitando i pescatori ad evitare di abbandonare reti, ami e funi in mare, procedere –conclude Benvenuti – con una maggiore pulizia meccanica degli arenili, come evitare l’inquinamento luminoso dei lungomare che possa contribuire a disorientare pesci ed anche le tartarughe».