Stato di Emergenza. Omicron, lo vediamo tutti i giorni, corre all’impazzata e non sembra demordere ancora. La curva epidemiologica torna a oscillare e a flettersi, prima un nuovo picco, poi una diminuzione dei nuovi casi, e viceversa. Siamo forse in una fase di assestamento della curva. In tutta questa amara vicenda, c’è però una certezza. L’andamento della pandemia, pur registrando numeri elevanti, preoccupa molto di meno guardando l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Di giorno in giorno la situazione va migliorando in questi reparti, e i posti cominciano a liberarsi senza ristrettezze. A questo una domanda risulta cruciale: ha ancora senso prorogare lo stato di emergenza dopo il 31 marzo 2022? Gli esperti, come quasi sempre accade, si dividono sul tema.
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L’opinione di Bassetti sullo stato di emergenza
Secondo il volto ormai noto anche alla tv di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, se i numeri dovessero continuare ad essere questi per tutto l’inverno, allora forse è giunto il momento di uscire fuori dallo stato di emergenza. Non ci sarebbe un vera emergenza, in quanto il processo di endemizzazione sarebbe già in corso in tal caso. Secondo Bassetti, bisognerà imparare a convivere con il virus.
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I contagi secondo Andreoni
Dell’opinione tendenzialmente opposta, invece, è Massimo Andreoni, primario d’infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Secondo l’esperto, togliere lo stato di emergenza allo scadere di marzo, potrebbe essere una mossa troppo azzardata. Si è, così, espresso a favore di un prolungamento dello stesso fino all’estate di quest’anno. Poi, in seguito, ha aggiunto che comunque annullare lo stato di emergenza non significa annullare la campagna vaccinale, che anzi dovrà continuare a procedere.