Continua la vicenda che vede coinvolta la Lega di Matteo Salvini e la Russia, in un probabile accordo finanziario per la compravendita di petrolio russo.
La Procura di Milano sta proseguendo con le indagini e in questi giorni ci dovrebbe essere l’interrogatorio di Gianluca Savoini, coinvolto nella vicenda ed escluso dalla Lega. Gianluca Meranda, avvocato internazionalista, potrebbe essere il prossimo interrogato dalla procura, perché basandosi sulle intercettazioni telefoniche, risulterebbe lui il “Luca” citato in esse.
Per quanto riguarda l’interrogatorio di Meranda, sul sito Thesocialpost.it si legge che l’avvocato ha dichiarato di essere stato presente durante gli incontri e di voler collaborare con gli agenti per le indagini.
Nel mentre, spuntano le mail che confermerebbero il coinvolgimento di Savoini nei viaggi in Russia di Salvini.
A Milano gli interrogatori di Savoini e Meranda
La procura di Milano ipotizza il reato di corruzione internazionale, nonostante non ci siano prove dei pagamenti.
Domani, i magistrati, ascolteranno la dichiarazione di Savoini, faccendiere dell’associazione Lombardia-Russia. Secondo le intercettazioni Savoni, stava preparando l’accordo per il finanziamento russo.
Nella stessa giornata di lunedì, dovrebbe essere ascoltato anche Gianluca Meranda, avvocato dello studio legale internazionale Sqlaw. Meranda ha dichiarato di aver partecipato all’incontro in qualità di “general consuel” di una banca anglo-tedesca. Continua Meranda, affermando che durante l’incontro all’ Hotel Metropol di Mosca, erano presenti, inoltre, anche esperti di compravendita internazionale di petrolio, ma conclude dicendo che l’accordo non si è concluso e si dichiara a totale disposizione degli inquirenti. Durante queste dichiarazioni Meranda ammette di conoscere Savoini.
Palazzo Chigi si distacca dalla figura di Savoini: “l’ha voluto Claudio D’Amico”.
Savoini, oltre ad essere stato escluso dalla Lega, è stato allontanato anche dal resto delle figure politiche.
Palazzo Chigi dichiara che Savoini è stato invitato alla cena di Stato in onore a Putin lo scorso 4 luglio, da Claudio D’Amico. Il consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini avrebbe invitato Savoini a Roma, alla cena a Villa Madama.
Il presidente Conte dichiara così perché era presente Savoini alla cena di stato, tirando in ballo il nome di Claudio D’Amico, l’unico non indagato nella faccenda con la Russia.
D’Amico, essendo responsabile dell’associazione Lombardia-Russia ha partecipato, come Savoini, ai numerosi viaggi in Russia del Ministro dell’Interno nel 2017 e 2018.
Le distanze prese dalla Lega in merito alla vicenda
Il leader della Lega, Matteo Salvini prende le assolute distanze dalla vicenda, rifiutandosi di andare in Aula a parlare di tutto ciò. L’opposizione chiamandolo in parlamento si è visto quindi rimbalzare la richiesta. Salvini dichiara di voler parlare solo di ciò che realmente succede e non di supposizioni, e di concludere in fretta le indagini.
Savoini è stato totalmente escluso dalla Lega. Giancarlo Giorgetti ha commentato dicendo che “qualche fanfarone le ha sparate grosse”.
Mario Borghezio, al Corriere della Sera, ha dichiarato di aver portato lui Savoini nel partito perché il faccendiere era molto stimato dai russi. Conclude dichiarano che le trattative erano state fatte tutte alla luce del sole e che il Leader della lega Nord ha dovuto allontanarsi dalla vicenda per ovvi motivi.
Le mail di Savoini
Spuntano due mail, pubblicate da Buzzfeed, nelle quali si possono leggere le parole di Savoini che dichiara: “Ho collaborato a tutte le visite del sen. Salvini in Russia, come si può vedere in rete e sul profilo dell’associazione culturale Lombardia-Russia”. Savoini non ha solo incontrato Putin, ma anche il Ministro degli Esteri, Sergey Lavrov e altre figure importanti della politica Russa. Savoini ha preparato anche il discorso di Salvini in Russia.
Nella seconda mail si legge:” Il dottor Savoini collabora da sempre con il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, essendo iscritto al partito dal 1991“.
Le due mail risultano datate 17 luglio 2018.