Che la Roma vanti uno dei migliori settori giovanili d’Italia non è un segreto.
Persino il CIES (International Centre for Sports Studies) mette il settore giovanile della Roma tra i primi dieci dei cinque più importanti campionati europei. A dimostrazione di questo ci sono dei dati che evidenziano come il settore giovanile giallorosso produca giovani di talento in cifra inferiore soltanto a grandi club come Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Lione, Athletic Bilbao e Real Sociedad.
Ma quello tra la Roma ed i giocatori che escono dal suo vivaio è un rapporto non facile. Negli ultimi anni è riemerso periodicamente il dibattito su quanta fiducia dovrebbe dare la prima squadra ai giovani provenienti dalla Primavera. Un dibattito in cui si sommano la pressione dell’assurda competizione raggiunta dal calcio contemporaneo e le responsabilità che il tifo romanista addossa ai calciatori romani o romanisti. In questo caos solo pochi giovani protetti da un talento fuori dal comune sopravvivono.
Uno di questi giocatori è Lorenzo Pellegrini.
Pellegrini e il calcio
Lorenzo nasce il 19 giugno 1996 a Roma. Suo padre Tonino è un ex calciatore che non è riuscito a raggiungere una carriera calcistica di successo e che allena i bambini. E’ proprio il padre che decide di inserire Lorenzo prima nell’Italcalcio e poi nell’Almas, due scuole calcio in cui lavorava allora. Ed è sempre lui ad insegnargli l’amore per questo sport.
Inizialmente viene schierato come prima punta per un motivo molto semplice: è il più alto di tutti i suoi coetanei.
Crescendo, però, questo ruolo gli causerà dei problemi a livello di gioco dal momento che il suo fisico asciutto e longilineo lo renderà lento nella corsa senza essere né esplosivo negli scatti né potente nei contrasti.
Da prima punta al centrocampo
Il primo ad andare oltre le caratteristiche fisiche di Pellegrini è stato Vincenzo Montella, quando nell’estate del 2009 è diventato allenatore dei Giovanissimi Nazionali della squadra giallorossa. Montella decise di spostare Pellegrini a centrocampo. Un cambiamento di posizione arrivato relativamente tardi, intorno ai 14-15 anni. Questo spiega anche alcuni dei suoi limiti recenti che, nell’ultimo, periodo sono stati ampiamente risolti.
Negli anni, comunque, Pellegrini ha fatto sua questa posizione e tra le caratteristiche fisiche messe in campo fino ad ora possiamo evidenziare
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- un gioco spalle alla porta puramente istintivo, caratteristica che lo porta a non fidarsi e giocare quasi sempre il pallone di prima, indietro o addirittura in avanti, trovando a volte soluzioni molto belle da vedere ma che in generale possono essere molto rischiose
- abilità nel recuperare la palla con la quale si dirige in porta
- duttilità tattica
- abilità in fase di interdizione e di impostazione
- destro naturale
- buona tecnica individuale
- abilità nello schermare le linee di passaggio, nel recupero del pallone e nel rilanciare immediatamente l’azione, grazie a una visione di gioco non indifferente
- precisione e potenza nel tiro dalla distanza
- abilità nel fornire assist preziosi per i compagni, ma soprattutto di inserirsi senza palla, peculiarità predominante del calciatore giallorosso
Quel colpo di tacco…
A far diventare Lorenzo Pellegrini uno degli idoli della tifoseria giallorossa è stata soprattutto una prodezza messa in campo nel corso del derby capitolino contro la Lazio.
È proprio nella partita più importante del campionato di Serie A che Pellegrini ha messo in campo una delle sue migliori prestazioni. Aveva bisogno di sentirsi importante, di lasciare il segno e c’è riuscito nella partita emotivamente più difficile per un romano e romanista.
Pellegrini è riuscito ad incantare compagni e avversari con uno splendido gol di tacco ed un’ottima prestazione in una posizione per lui anomala: trequartista sì, ma a modo suo. È andato a cercarsi il pallone, a suo piacimento, in ogni angolo del campo, creando un mare di guai alla squadra di Simone Inzaghi.
Futuro
In seguito a quel gol ed anche alle successive buone prestazioni c’è addirittura chi lo ha proposto come futuro capitano della Roma. Soltanto i prossimi anni ed i prossimi incontri potranno stabilire quale sarà il futuro del giovane giallorosso. Per il momento è possibile puntare sulle sue prestazioni e su quelle della Roma scegliendo fra i migliori siti di scommesse online italiani. E si vedrà cosa riserverà il futuro per questo giocatore.
Pellegrini ha recentemente commentato: “Io un giorno capitano della Roma? Ora non ci penso, ma so quello che significa. So cosa significa l’essere romano e giocare per la Roma, e si sente anche fuori quando vedi le persone che ti vogliono bene. Sono stato aiutato a crescere da De Rossi e Florenzi. Il gol al derby? Ho visto la palla entrare ed è stato fantastico, non ci ho pensato su due volte, se usciva penso che in molti non me l’avrebbero perdonato…”.