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Sinner batte Medvedev e riscrive la storia: è il terzo italiano a vincere un titolo Slam

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Jannik Sinner conquista il suo primo titolo Slam nel singolare maschile: il campione riporta in Italia il titolo che mancava dal ’76.

Sinner
Sinner – ilcorrieredellacitta.com

Tutto in quel sorriso finale, che è anche un po’ il sorriso di tutta l’Italia. Jannik Sinner, classe 2001, mostra tutta l’emozione e la giovinezza di chi ora è costretto a crederci. È lui il più forte di tutti: ha vinto il primo Slam singolare maschile della propria carriera. Un’impresa che comincia da lontano.

Precisamente da quando i suoi genitori – a cui dedica la vittoria – gli hanno fatto scoprire il tennis senza forzarlo: “Mi hanno sempre lasciato fare quello che volevo senza condizionamenti” – ha detto subito dopo aver vinto – i condizionamenti a dire il vero li ha messi lui agli altri, perchè da quando ha iniziato a giocare si sono resi conto che sarebbe stato un osso duro. La conferma è arrivata oggi: a farne le spese, dopo Djokovic, il russo Medvedev.

Sinner pigliatutto: Medvedev battuto in rimonta

Il campione italiano lo ha battuto in rimonta dopo un match di 4 ore: i numeri parlano chiaro 3-6, 3-6, 6-4, 6-4 6-3. Una rimonta che sa di storia e in un certo senso la riscrive: come lui solo Panatta e Pietrangeli. Il 23enne riporta nello Stivale un titolo che mancava da 48 anni, il sentore però è che questa sia l’apertura di un ciclo.

Sinner-Hurkacz
Sinner raggiunge Panatta e Pietrangeli
Foto IG Sinner

Non solo perchè Sinner ha riportato il tennis italiano ai fasti di mezzo secolo fa, ma perchè questo ragazzo riesce – con la propria semplicità – a fare appassionare tutti. Anche chi non ha mai preso in mano una racchetta si ritrova a tifare come se in campo ci fosse lui. Sarà l’entusiasmo che infonde dovuto alla gioventù, oppure la concentrazione che dimostra nel tenere sempre e comunque la barra dritta – anche dopo 4 ore di gara – ma Sinner è l’esempio sportivo di cui il Paese aveva bisogno.

L’umiltà dei grandi campioni

La dimostrazione che il duro lavoro paga, insieme a l’umiltà di sapere che non si è mai arrivati. Vincere gli Australian Open non capita tutti i giorni, quindi festeggiare non solo è lecito ma quasi consequenziale. Senza, però, dimenticare da dove si viene: lo stesso Sinner disse a Sky Sport “Io non mi sento ancora forte, devo migliorare su tanti aspetti”.

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Una frase che spiazza, ma rispecchia perfettamente la voglia e la “fame” di un giovane disposto a prendersi tutto. Per ora si prende la coppa e gli applausi, ma forse la soddisfazione più grande – croce per gli avversari – è sapere che non ha ancora finito. Anzi, quanto visto a Melbourne, sembrerebbe essere solo l’inizio di una nuova grande storia sportiva: la sua.

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