La Roma si prepara ad affrontare il Brighton di De Zerbi nell’andata degli ottavi di finale: De Rossi pronto a tutto. Il retroscena.
Daniele De Rossi è pronto all’ennesima sfida importante del suo recente passato. L’allenatore ha preso la Roma in corso d’opera e i risultati non mancano: 6 vittorie su 7 partite, più un passaggio del turno in Europa League. C’è tutto per proseguire sulla buona strada, ma il cammino non è finito.
Domani la squadra giallorossa affronta il Brighton di De Zerbi nell’andata degli ottavi di finale dell’Europa League. Uno stadio pieno supporterà De Rossi che punta a regalare un altro successo ai tifosi. Dipenderà dalla squadra: la prestazione spetta a loro, ma DDR appare carico già dalla vigilia del match.
De Rossi, ossessione Europa League
La Roma punta a fare il massimo in Europa League per due motivi: il primo è cercare di riprendersi la finale andata storta lo scorso anno, il secondo – non meno importante – tornare in Champions League. I giallorossi puntano al quarto posto in campionato (che sembra essere nuovamente a portata di mano), la strada alternativa per tornare a disputare partite europee che contano è arrivare a Dublino.
De Rossi per caricare la squadra ha detto una semplice, ma intensa frase: “L’ultima volta che la Roma ha giocato in Champions c’ero io in campo, mi sembra che ho smesso da vent’anni”. Troppo tempo per De Rossi senza sentire quella musichetta: l’inno dell’Europa che conta. La colonna sonora della Champions passa attraverso Dublino, ma prima ancora attraverso Brighton. De Zerbi aspetta, la Roma non resterà a guardare.
La Roma è pronta a tutto
Sia in casa che fuori De Rossi vuole fare bene, il punto è proprio spingersi oltre. Dove finora non era mai arrivato. Ci è riuscito con il Feyenoord, ora ci ha preso gusto. La vigilia passa in fretta, anche grazie a parole giuste nel momento giusto. Mancini – interpellato insieme al tecnico alla vigilia della gara – sottoscrive: “Daniele De Rossi ci ha dato la carica venuta meno per via dei risultati che non stavano arrivando”.
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Tutto positivo, finora, ma mancano ancora 90 minuti da giocare. Quelli che possono fare la differenza tra oggi e domani. Il cambiamento è sotto gli occhi di tutti, ma la sorpresa iniziale deve far posto alla consapevolezza. Magari anche grazie a un altro triplice fischio positivo.