Si apre un dibattito politico sull’eventuale partecipazione dell’Italia ai Mondiali di calcio del Qatar, che si apriranno l’ormai prossimo 20 novembre. In quella che oggi prende le tinte di una vera azione di diplomazia e relazioni internazionali, molti attivisti per i diritti umani chiederebbero l’esclusione della nazionale calcistica iraniana, in quanto lo Stato ha dimostrato di non rispettare i diritti e la dignità delle donne del proprio Paese. Ma l’Italia può realmente accedere al grande torneo calcistico per influssi politici? Non è così semplice.
A oggi l’appello per un ingresso degli Azzurri tra le squadre del Mondiale qatariota, arriva dal The Kennedy Center attraverso le parole di Paolo Zampolli. La realtà avrebbe scritto una lunga lettera diretta ai vertici della Fifa e al suo Presidente, Gianni Infantino, menzionando le motivazioni per cui l’Italia dovrebbe accedere alla manifestazione al posto dell’Iran. Una scelta politica che però non tiene conto del regolamento, in quanto l’eventuale eliminazione dell’Iran permetterebbe solo agli Emirati Arabi di accedere alla sfida. Ma questo è un altro particolare.
La lettera per la partecipazione dell’Italia ai Mondiali
Nella propria lunga lettera indirizzata alla Fifa, Zampolli anzitutto spiega perchè si dovrebbe allontanare l’Iran dalla manifestazione sportiva “Ancora una volta il mondo aspetta una sua azione da leader per squalificare l’Iran dalla Coppa del mondo. Lei, insieme al primo ministro inglese Boris Johnson (all’epoca dei fatti, ndr), ha preso posizione contro la Superlega. Quello che ruota attorno alla Fifa non dovrebbe essere oscurato da notizie politiche negative per i miliardi di fan in tutto il mondo. Notizie che potrebbero influenzare il bel lavoro che lei e lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani avete realizzato”.
Prosegue: “Tra i corridoi delle Nazioni Unite e di Washington, c’è una sincera preoccupazione. Come forse saprete, il 22 settembre l’Ohchr, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha analizzato la continua risposta violenta delle forze di sicurezza alle proteste in Iran. Ha anche affrontato il tema delle restrizioni alle comunicazioni che interessano telefoni fissi e mobili, Internet e le piattaforme dei social media. Molti iraniani sono stati uccisi, feriti e detenuti durante le proteste scoppiate in seguito alla morte in custodia della 22enne Mahsa Amini”.
Conclude Paolo Zampolli: “In qualità di rappresentante del presidente per il calcio al Consiglio per lo sport, il fitness e e la nutrizione, dico che questa posizione potrebbe minare ulteriormente la sua posizione. A livello personale, ma non sono il solo. Sogno e sono fiducioso di vedere ai Mondiali l’Italia giocare contro l’Inghilterra dopo la squalifica dell’Iran. Da quanto ho capito, l’Italia è la prima tra le escluse nel ranking Fifa. Sono certo che in qualità di Presidente della Fifa, prenderà la decisione migliore per garantire il sostegno politico che aiuti ad accelerare questo processo”.
Sportivi iraniani non vogliono l’Iran ai Mondiali
Intanto, in Iran un gruppo di calciatori e sportivi locali ha chiesto alla Fifa di escludere il proprio Paese dalle partecipanti ai Mondiali del Qatar. Facendo riferimento alla BBC, si parlerebbe di un’altra lettera a Gianni Infantino, che chiederebbe: “La neutralità da parte della FIFA non è un’opzione. La brutalità e la belligeranza dell’Iran nei confronti del proprio popolo ha raggiunto un punto critico, richiedendo un dissociarsi fermo e inequivocabile da mondo dello sport e del calcio. Alle donne è impedito di entrare negli stadi all’interno del paese e sono sistematicamente escluse dall’ecosistema calcistico dell’Iran, fatto in netto contrasto con i valori e gli statuti della FIFA”.
Prosegue: “Se alle donne non è permesso entrare negli stadi e la Federazione iraniana semplicemente segue e asseconda le linee guida del governo, questa non può essere vista come organizzazione indipendente e libera da ogni forma di influenza. E questa è una violazione dell’articolo 19 dello statuto della FIFA. Il Fifa Council può e deve immediatamente sospendere l’Iran. La FIFA non dovrebbe permettere la partecipazione a un Paese che sta perseguitando attivamente le sue donne, gli atleti e i bambini solo per il fatto che stanno esercitando i loro diritti umani più elementari”.
Se venisse escluso l’Iran, il posto spetta agli Emirati Arabi
Ammesso che la Fifa decida di escludere l’Iran dai Mondiali in Qatar del 2022, in una scelta davvero complessa nonostante le tragiche cronache di quel Paese, quel posto all’interno del torneo non spetterebbe all’Italia. Non verrebbe calcolato come sia tra le prime squadre del ranking Fifa, tantomeno un’attestazione per essere diventati Campioni di Europa nel 2021. Seguendo le logiche del regolamento, che non tengono conto di spettacolo in campo e tantomeno diritti televisiva, solo una rappresentativa della stessa confederazione del Paese escluso può accedere al torneo in questi casi. Il posto, dunque, sarebbe assegnato agli Emirati Arabi, eliminati dall’Australia nei playoff.
Foto: @City Press
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