Netto successo e vittoria aritmetica del titolo di prima categoria per l’Indomita Pomezia. La squadra, nella giornata di ieri, ha superato il Morandi 3-0 grazie alle reti di Fedeli, Mariani e Capriati, punteggio con il quale è andato in archivio il match prima della sospensione operata da parte del direttore di gara a causa della mancanza del numero minimo di giocatori in campo per il sodalizio di casa. La stagione si conclude così con il risultato, a dir poco storico, tanto atteso e sfumato al 90′ appena una settimana fa a causa dell’1-1 rimediato tra le mura amiche contro il Dragona. Ma ormai è tutto passato: il prossimo anno la compagine disputerà il torneo di Promozione e tutto l’ambiente non vede l’ora di cimentarsi con questa nuova sfida.
Morandi – Indomita Pomezia: 3-0 ma triplice fischio anticipato per le troppe defezioni nel team di casa
LA CRONACA – Il match non regala molte emozioni e la prima parte di gara scivola via senza troppe emozioni. Al 27′ tuttavia un episodio scuote gli equilibri: Massa colpisce a gioco fermo un avversario e viene punito con il rosso diretto. In undici contro dieci gli ospiti provano a fare la gara ma la partita non decolla. Alla fine comunque il gol arriva e porta la firma di Fedeli, il quale è abile a piazzare la sfera a fil di palo sfruttando così al meglio un preciso assist di Amici. Poco prima dell’intervallo succede di tutto. La formazione di casa protesta per un penalty non concesso e sugli sviluppi della stessa azione l’Indomita Pomezia riparte velocemente in contropiede. Mariani si fa praticamente tutto il campo in solitaria, salta anche il portiere proteso in disperata uscita e deposita la palla in fondo al sacco per la seconda volta. In campo piomba il caos: a farne le spese nelle veementi proteste del Morandi è Galluzzi che rimedia l’espulsione.
Nella ripresa pronti-via e Capriati, puntualmente servito da Fedeli, chiude definitivamente i giochi. La gara, alla resa dei conti, finisce qui. Per nuove proteste anche il neo entrato Cuomo finisce anzitempo negli spogliatoi prima che altri tre suoi compagni abbandonino la contesa per infortunio. In sei non si può giocare: l’arbitro fischia la fine dell’incontro. Per l’Indomita, seppur in condizioni “particolari”, arriva così lo storico traguardo e ora tutti già guardano alla squadra che verrà.