Può essere confuso con l’allenatore della palestra, il preparatore atletico o magari il Mister di una squadra sportiva.
In realtà ciò di cui si occupa il Coach professionista, che opera secondo i dettami del Coaching tradizionalmente inteso, non è riconducibile soltanto alle figure professionali appena elencate.
Il metodo del Caoching infatti permette alle persone di raggiungere i propri obiettivi di vita personale, professionale o sportiva con l’accompagnamento di una persona adeguatamente preparata in un specifico ambito.
La sua diffusione è iniziata negli Stati uniti a a partire dalla metà degli anni ’70 per procedere poi in Inghilterra e da lì in ogni nazione del mondo, ma trae la sua origine nella notte dei tempi, nello stesso momento in cui una persona ha accompagnato qualcun altro nella soluzione di un problema o semplicemente nel migliorare le sue condizioni di vita.
Quante volte in effetti ci sentiamo “scarichi” o con poca energia pur desiderando un qualche cambiamento per noi stessi? Gli ambiti possono essere diversi: cambiare lavoro, scegliere un percorso di studi, migliorare il rapporto con i colleghi, ottenere migliori risultati nello sport oppure raggiungere un maggior benessere nella quotidianità casalinga.
Chiunque potrebbe trovarsi in una di queste condizioni e pensare di aver bisogno di un confronto, un supporto, un accompagnamento per pianificare e realizzare i miglioramenti a cui punta.
Qui entra in gioco il Coach professionista che, dopo aver instaurato una relazione fondata sul rispetto, la fiducia e la trasparenza, accompagna la persona nel definire i suoi obiettivi realizzabili, capire su quali risorse fare leva, preparare un piano d’azione e passare alla pratica.
Già, perché non esiste Coaching senza il fare e dopo aver deciso la modalità il cliente (detto anche Coachee) è invitato a mettere in pratica ciò che lui stesso, grazie al supporto del Coach, ha pensato sia meglio per sé.
Come dice Daniele Anelli, Coach professionista, potremmo obiettare dicendo che le persone sanno già come arrivare ai propri obiettivi e normalmente li raggiungono.
Verissimo, ma può capitare di trovarsi in una condizione di incompetenza personale, magari solo momentanea, dove può essere d’aiuto fare riferimento ad un metodo consolidato come il Coaching per risolvere la situazione al meglio.
Come funziona il Coaching?
Le sessioni si svolgono solitamente in presenza oppure online e sono caratterizzate da un approccio modello domanda-risposta in un clima fortemente empatico. Il Coach infatti pone delle domande per capire al meglio la situazione del proprio cliente e stimolarlo verso la ricerca della risposta migliore per lui.
Si chiede quindi per conoscere e non per giudicare o spiegare.
Non è perciò una forma di consulenza, formazione o terapia (è sempre utile chiarire che non è in alcun modo paragonabile alla psicologia o alla psicoterapia).
Tutt’altro.
É la valorizzazione delle potenzialità della persona in modo che diventino il carburante di un processo evolutivo e creativo. Quante volte sentiamo dire di qualcuno che ha talento ma non si applica? Ecco il Coaching aiuta proprio questa messa in atto.
L’obiettivo è portare il Coachee, attraverso l’uso sapiente delle domande, a trovare da sé le risposte adatte alla propria condizione e la motivazione per procedere.
La convinzione fondamentale rimane che il cliente è il miglior esperto di se stesso ed è in grado di trovare ciò che sta cercando, con un processo di consapevolezza e responsabilità verso la propria persona e l’obiettivo a cui vuole arrivare.
La domanda pertanto è lo strumento per arrivare a scoprirsi e conoscersi più approfonditamente e va presentata secondo la giusta modalità. Con lo stesso spirito la definizione degli obiettivi è decisa secondo una procedura studiata su misura perché la meta a cui punta il cliente sia raggiungibile e soprattutto non crei danni a se stessi o altri.
Lo stesso discorso vale per il riconoscimento degli ostacoli che si possono frapporre tra cliente e il suo futuro desiderato e i modi per superarli con l’aiuto di alleati.
Il metodo del Coaching pertanto è “ingegnerizzato” perché prevede fasi precise e realizzate secondo una precisa modalità mettendo sempre al centro il cliente e la sua unicità come persona. I benefici sono numerosi e si ricollegano principalmente al senso di efficacia personale, all’assertività e all’intelligenza emotiva e sociale.
In quali occasioni potrebbe essere utile rivolgersi ad un Coach professionista?
Non ci sono precise situazioni che fanno pensare al metodo del Coaching ma contesti in cui la persona sperimenta una particolare difficoltà a “tirare le fila del discorso” e rimanere efficace nel raggiungere un traguardo. Potrebbe essere ad esempio:
- organizzare al meglio la propria vita personale
- migliorare i propri risultati sul posto di lavoro
- imparare a comunicare meglio in famiglia
- cambiare professione
- gestire efficacemente i collaboratori
- aumentare il fatturato
- avviare processi di delega
- limitare e convivere al meglio con lo stress
- prendersi cura di sé
- ottimizzare la performance nello sport
Ecco pertanto che in funzione della situazione potremmo parlare di macrocategorie come il Life coaching, il Business coaching o lo Sport coaching. Tutte sfaccettature di quello che è il metodo a cui tutti i professionisti Coach fanno riferimento, proprio perché considerato migliore per chi richiede un intervento di questo tipo.