Sono terminate le riprese del cortometraggio “Un conto in sospeso”, diretto da Elisa Marrai e prodotto dalla PMR Studio, che vede come protagonisti i giovani attori Giorgia Fiori, Giorgia Antidormi, Alessandro Corte, Enrico Manes Gravina e Ugo Torrini. Il cortometraggio nasce da un’idea della stessa regista e dall’art director Alex Torcolacci, mentre la fotografia è stata curata nei minimi dettagli dal giovane e talentuoso Sebastian Bonolis. L’opera è stata girata interamente all’interno del bistrot “Nameless”, sito in via Luigi Tosti (quartiere Appio-Latino) a Roma e ha visto la partecipazione straordinaria di importanti protagonisti del mondo del cinema, tra cui il vincitore dell’ultima edizione del David di Donatello il produttore e regista Enrico Vanzina, la regista Cinzia TH Torrini con suo marito Ralph Palka, lo speaker radiofonico Renzo di Falco.
La storia
“Un conto in sospeso” racconta la storia di due ex migliori amici, Marco e Cesare, che si ritrovano seduti allo stesso tavolo grazie all’organizzazione di Eva, intenta a risolvere un conto in sospeso con il passato. La cena si trasforma in un susseguirsi di equivoci e inganni, fino a quando la verità non viene finalmente rivelata. Il cortometraggio sarà distribuito attraverso il circuito dei festival nazionali e internazionali, prima di approdare su piattaforma.
“Il nostro obiettivo è quello di far conoscere al pubblico la freschezza e la qualità di giovani talenti, sia davanti che dietro la macchina da presa – ha dichiarato Adriano Covello, socio fondatore dello studio Pmr – Abbiamo molti obiettivi. Non è semplice scegliere una missione unica e definitiva: una delle più importanti è quella di creare un cinema giovane e più sostenibile. Le produzioni o le attività che nascono oggi devono per forza essere realtà green. Iniziando dalle basi: niente plastica, raccolta differenziata, limitare i rifiuti.
Sul questo Set, oltre a limitare il più possibile i consumi e gli sprechi, abbiamo e cercheremo per le attività future di “compensare”. Compensare significa in primis calcolare quanto impatto hanno avuto i set (esistono molti siti e piattaforme che ti consentono di farlo) e poi in base a questo bisogna rivolgersi alle realtà che riforestano o hanno progetti di compensazione. Limitare e compensare sono tra i nostri valori e dovrebbero esserlo per tutti. Cerchiamo sempre di fare la scelta più sostenibile, partendo dalla consapevolezza che ogni singola cosa ha un impatto”.
Foto di Paola Labianca