L’emozione è ancora altissima tra i fan per la conclusione della quarta stagione (in realtà si tratta della parte quarta della seconda stagione, secondo la suddivisione scelta dai realizzatori) de La casa di carta, la riuscitissima serie TV targata Álex Pina, uscita il 3 aprile 2020 su Netflix Italia.
Numeri da record per La casa di carta
Tra aspettative superate e aspettative deluse da questi ultimi episodi, parliamo sicuramente di una serie che, fin dal suo esordio nel 2017, ha riscosso un enorme successo internazionale sia di critica che di pubblico. Parliamo di circa 34,3 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo (per la terza parte della seconda stagione) nella sola prima settimana di messa in onda e di secondo posto nella classifica delle serie TV più viste sulla piattaforma di streaming Netflix per l’ultima stagione e più vista in assoluto nei primi tre giorni dalla data di rilascio, diventando la prima serie di lingua non inglese a raggiungere tale obiettivo. Cifre da record sicuramente, ma non è di questo tipo di numeri che si parla in questo articolo, bensì si tenta di rispondere ad una domanda che sarà balenata nella mente di molti spettatori: quanti soldi hanno rubato in tutto i ladri più famosi di Spagna?
La trama de La casa di carta
Per chi non la conoscesse, La casa de papel è una serie TV spagnola che narra le vicende di un gruppo di ladri (ormai sono diventati celebri le loro identità fittizie prese da nomi di città) che progetta per mesi il colpo perfetto alla Zecca di Stato di Madrid: entrare, stampare migliaia di banconote sfruttando gli ostaggi e fuggire con il lauto bottino. Idea e realizzazione sono curate del misterioso Professore, un originale genio del crimine che ha scelto ogni singolo membro della banda con scrupolosa attenzione e ha pensato ad ogni dettaglio possibile prima di passare all’azione. Per nascondere i volti e confondersi tra gli ostaggi, la banda utilizza l’ormai iconica maschera raffigurante una versione stilizzata del pittore spagnolo Salvador Dalí insieme all’inconfondibile tuta rossa. Fin qui tutto facile, ma come sappiamo tutti la teoria è una cosa, la pratica invece…
Il colpo da maestro in La casa di carta
La domanda che si saranno posti tutti alla fine della prima stagione è una sola: quanto hanno guadagnato il Professore, Tokyo, Río, Nairobi e compagnia bella? Per provare a rispondere a questo quesito persino il celebre sito di scommesse e casinò online Betway si è messo a far di conto nel suo blog L’insider per provare a calcolare a quanto ammonti il totale dei soldi che la banda è riuscita a rapinare lungo le stagioni 1, 2 e 3.
Non è tutto: Betway, con un simpaticissimo grafico interattivo, si è prodigato a rappresentare tutti i numeri che interessano la fortunata serie, un modo immediato e semplice per avere tutti i dati a colpo d’occhio in un’unica immagine, resa inoltre personalizzabile e condivisibile con gli amici. Basta infatti cliccare sulle varie icone per avere davanti tutte le cifre e pure qualche succosa curiosità sulla serie del momento.
Ecco i numeri de La casa di carta (aggiornati fino alla fine della terza stagione) che potrete trovare sul sito:
· 50 i dipinti realizzati
· 160 i paesi in cui è stata vista
· 52 le versioni pilota realizzate per arrivare a quella definitiva
· 22 le ore di tempo medio di riprese per un singolo episodio
· 50 i set utilizzati per le riprese
· 4 le stagioni
· 3 le relazioni amorose
· 30 gli episodi
· 128 le ore di detenzione all’interno della trama
· 31 i personaggi
· 50 gli ostaggi
· 5 gli scenari utilizzati
· 3 i morti
· 2600 i mazzi di banconote utilizzati (ovviamente erano pezzi di giornali, non banconote vere)
· 984.000.000 € di bottino rubato.
I milioni de La casa de papel
Decisamente un bel bottino, quindi, quello ottenuto dal Professore e dalla sua banda, che ha permesso loro di godersi qualche mese tra isole tropicali e cocktail sulla spiaggia. Come sappiamo, però, ai nostri eroi non piace la vita tranquilla e riparata e un secondo colpo è pronto per essere realizzato, questa volta alla Banca centrale di Spagna. Non più banconote, dunque, ma direttamente l’oro di Stato, fuso dai lingotti e trasportato sotto forma di piccole pepite.
Un risvolto davvero interessante che ci pone un altro quesito: quanto potrebbero guadagnare dalla messa in atto di un colpo del genere? Purtroppo, viste anche le tempistiche, nessuno si è ancora cimentato con questo secondo calcolo dei guadagni, ma non è detto qualche super appassionato non si cimenti in questa mastodontica impresa e che non ci procuri una risposta nei prossimi mesi, per tutti gli assetati di curiosità da serie TV.