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Stefano Vigilante, un eroe comico dei nostri tempi

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Stefano Vigilante è il classico esempio di mediatore culturale tipico dei quartieri della periferia storica di Roma. La sua arte è piena di ‘romanità’ e le sue storie si basano soprattutto sulle contraddizioni della società contemporanea. Attore e comico, nasce nel quartiere Pigneto, ereditando tutto il bagaglio culturale della periferia romana degli anni ’70.

Si diploma presso la scuola Internazionale di Teatro di P. Gaulier a Londra e James Lecoq a Parigi. Poi debutta nel piccolo schermo nel 1999 con il programma ‘GNU’ su Rai Tre, consolida la sua presenza in TV sempre su Rai Tre con programmi come ‘BRA Braccia Rubate all’Agricoltura’ e successivamente fa parte della ‘Fattoria dei Comici di Serena Dandini’ negli anni 2003/2005.

I PRIMI ONORI DELLA CRONACA NAZIONALE: IL VIGILE

Con uno dei suoi personaggi più caratteristici, quello del Vigile, ha partecipato al programma di Pippo Baudo, Sabato Italiano nel 2005 e nel 2007 partecipa anche a Zelig Off su Canale 5.

Ma è nei quartieri del V Municipio di Roma che Stefano Vigilante porta avanti alcune delle parti più significative della sua vasta gamma di performances. Raggiunto da noi de ‘Il Corriere della Città’ spiega: “Dieci anni fa misi su anche il CCCP (CentoCelle Comedy Party), un laboratorio imperniato sullo storytelling con artisti che cambiavano in funzione proprio delle storie, nel quale si esibivano con me anche artisti come Cinzia Leone, musicisti e gente comune. Nel V Municipio mi esibisco soprattutto al Pigneto, anche in luoghi non prettamente teatrali. Come l’Hula Hop, oppure a Centocelle alla libreria ‘Il Mattone’.

INTELLETTUALISMO E COMICITÀ: SUI SOCIAL SI PUÒ

Intelligente e mai chiuso al mutamento veloce della società odierna, Stefano Vigilante ha esordito anche sul web e sui social network. Molti infatti oggi riescono ad apprezzarlo anche per una iniziativa del tutto social: insieme al fotografo Marco de Persis crea Tempi Moderni, una pagina Facebook nella quale condivide le sue performances fotografiche dai contenuti critici che offrono uno spaccato, veloce e sintetico ma dinamico, della società globalizzata post moderna. Ci dice infatti: “Tempi Moderni è la sintesi dei miei personaggi principali, Aurelio, il Vigile, che porto in giro da anni nei miei spettacoli. Qui è tutto in un’immagine, nella foto c’è dinamismo e narrazione”.

Ma il formato 2.0 gli calza alla perfezione e allora Vigilante prende a sfruttarlo a pieno e si rappresenta come artista a tutto tondo. Sì, perché l’attore romano, in pochi lo sanno, è anche un pittore che sa rimanere coerente con la sua poetica. E allora ecco una delle più interessanti tra le sue creature, Roberto Acqua, simpatico ed eccentrico poeta del pennello, che fa della tautologia il suo cavallo di battaglia, in un gioco perenne di parole, futurismo e concettuale. Inoltre, molte delle opere di Acqua sono state cedute in diverse aste, i cui proventi sono stati devoluti in beneficienza.

Alberto Salmé

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