«Sono incazzata perché da più di un anno siamo chiusi in casa, i bambini non vanno a scuola e si chiede di avere pazienza e tenere duro. Da un anno gli errori di chi dovrebbe prendersi cura di tutti noi si susseguono. Prima non riescono a comprare mascherine reagenti e tamponi, poi saltano i tracciamenti dei contagi e adesso questo casino con i vaccini».
Sono queste alcune delle frasi pronunciate e pubblicate da Chiara Ferragni e Fedez nelle loro “stories” in merito ai ritardi nelle vaccinazioni nella Regione Lombardia. Ritardi che, fino a pochi giorni fa, includevano anche la famiglia di Fedez. Il rapper, marito della Ferragni, aveva fatto presente che i ritardi nelle vaccinazioni erano così gravi che sua nonna, ultranovantenne, non fosse ancora riuscite a vaccinarsi contro il Covid. Dopo la polemica sollevata dalla nota coppia di influencer, guarda caso, oggi la Asl ha contattato la nonna di Fedez per la vaccinazione fissandola già per la giornata di domani. Questo gesto, compiuto magari per mettere a tacere la polemica, non ha fatto altro che alimentarla.
Lo sfogo di Chiara Ferragni
«Se ieri ero arrabbiato oggi lo sono ancora di più» ha commentato Chiara Ferragni. «Nonna Luciana, che aveva diritto al vaccino da mesi, riesce a far rispettare un suo diritto solo perché qualcuno ha paura che io possa smuovere l’opinione pubblica. E invece le altre nonne? Chiedo il vaccino per tutte loro, per tutte le persone fragili».
«Sono stanca e amareggiata», continua la Ferragni. «Vedere la Lombardia che fa un casino dietro l’altro è scoraggiante. Vogliamo che vi diate una mossa. Vogliamo che se sbagliate chiedete scusa e poi lasciate le vostre poltrone a chi ha le capacità».
L’appello ai politici
In fine Chiara lancia un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi. «Da persona privilegiata quale sono, nelle scorse settimane ho pensato a cosa avrei potuto fare per aiutare a migliorare la situazione. E allora ho capito che intanto potevo fare questo appello, per tutti i messaggi che ho ricevuto. Questo appello lo faccio a Mario Draghi, persona che stimo e per la quale va il mio supporto e comprensione perché non posso nemmeno immaginare quanto sia incasinata la situazione che ha ereditato». Poi la Ferragni allarga l’appello a tutti i politici italiani, «Basta chiacchiere. Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare perché la gente è stanca: vogliamo tornare a essere orgogliosi di essere lombardi, italiani ed europei perché non siamo più certi di poterlo essere. Svegliati Italia».