Report, la trasmissione d’inchieste e approfondimenti condotta da Sigfrido Ranucci torna questa sera alle 21.20 su Rai 3 con una nuova puntata ricca di servizi e reportage sui temi più attuali e controversi della nostra società. Tra questi, spicca il focus sul colosso automobilistico Stellantis, nato dalla fusione tra FCA e PSA, e sulle sue implicazioni per l’industria, il lavoro e l’ambiente in Italia e in Europa. Ma non solo: Report ci parlerà anche dell’inquinamento dell’aria e dei suoi effetti sulla salute e sull’economia, e delle condizioni di sicurezza dei lavoratori del gruppo Cremonini, leader nella produzione di carne fino all’ambiguo mondo dell’intelligenza artificiale. vediamo le inchieste nel dettaglio
Cosa vedremo a Report stasera 12 giugno 2023: da “Stellantis alle stalle”: la crisi dell’auto italiana
Un tempo era il fiore all’occhiello dell’economia nazionale, oggi è un settore in affanno, travolto dalla concorrenza internazionale e dalla transizione energetica. L’industria automobilistica italiana ha perso il suo ruolo di protagonista in Europa, passando dal primo al quinto posto in termini di produzione negli ultimi trent’anni. A raccontare questa parabola discendente è Manuele Bonaccorsi con la collaborazione di Madi Ferrucci nel reportage “Da Stellantis alle stalle”, che apre la puntata di Report. Il servizio ripercorre le tappe della storia di Fiat, il marchio simbolo dell’auto italiana, che ha progressivamente perso la sua identità nazionale attraverso le fusioni con Chrysler nel 2014 e con PSA nel 2021, dando vita a Stellantis, la quarta casa automobilistica al mondo per volumi.
Lo spostamento oltralpe
Il presidente John Elkann ha definito l’operazione come “un matrimonio tra pari”, ma in realtà il vero centro del gruppo sembra essere Parigi, dove si trova la sede operativa e dove lo Stato francese ha una quota azionaria del 6%. Report ha intervistato in esclusiva Nicolas Dufourcq, rappresentante dello Stato francese nel consiglio di amministrazione di Stellantis, che ha sottolineato come la Francia abbia una visione strategica dell’industria automobilistica e abbia investito molto nella ricerca e nello sviluppo dei veicoli elettrici. Al contrario, l’Italia non ha saputo difendere i propri interessi e ha assistito impotente all’ingente perdita di competenze, tecnologie e posti di lavoro nel settore. Con documenti interni inediti, Report spiega lo spostamento oltralpe della catena del valore dell’industria automobilistica, nonostante l’ingente quantità di aiuti di Stato ricevuti da Fiat negli ultimi 30 anni.
La mal’aria: l’inquinamento che uccide oggi a Report
L’Italia risulta allarmantemente uno dei Paesi più inquinati d’Europa, con livelli di sostanze inquinanti, tra cui il biossido di azoto, che superano costantemente i limiti di legge previsti dall’Unione Europea. Tutto questo ha una grave ricaduta sulla salute dei cittadini; si stima che che tra le vittime annuali per effetti collaterali da inquinamento sono circa 60mila. A tal riguardo Emanuele Bellano, con la collaborazione di Cecilia Bacci, Chiara D’Ambros e Roberto Persia, propone l’inchiesta dall’evocativo titolo “La mal’aria”. Il servizio analizza il sistema di vigilanza e di misurazione delle sostanze inquinanti, evidenziando come manca un monitoraggio delle particelle più sottili, le ultrafini, che sono le più dannose per l’organismo.
Le città italiane più inquinate e le ripercussioni economiche
inoltre Report ha visitato alcune delle città più inquinate d’Italia, come Torino, Milano e Taranto, per verificare quali misure sono state adottate dalle varie amministrazioni per preservare la salute dei cittadini. Oltre ai danni alla nostra salute, l’inquinamento atmosferico produce effetti deleteri anche in termini economici: le procedure di infrazione aperte dall’Unione Europea rischiano di costarci circa 2 miliardi di euro ciascuna. Mentre i costi sanitari vanno dai 2.000 euro ad abitante all’anno a Torino fino ai 2.800 euro a Milano.
Insicurezza sul lavoro: il caso Inalca
Lavorare nella filiera della carne comporta rischi elevati per la salute e la sicurezza dei lavoratori, che sono esposti a ritmi stressanti, movimenti ripetitivi, rumori molesti e temperature estreme. Questo può causare malattie professionali come tendiniti, ernie del disco, sordità e ipotermia. È quanto emerge dal reportage “Insicurezza sul lavoro” di Bernardo Iovene, con la collaborazione di Lidia Galeazzo e Greta Orsi, che porta all’interno degli stabilimenti Inalca del gruppo Cremonini, leader nella produzione di carne bovina in Italia. Il servizio si basa sulle testimonianze di lavoratori e sindacati che denunciano le condizioni precarie e insalubri in cui sono costretti a operare. In particolare, Report ha documentato i casi di 35 lavoratori a cui l’Inail ha riconosciuto malattie professionali dovute alla modalità di lavorazione del disosso della carne. Ma secondo Cgil e Usb la situazione sarebbe ancora più grave e coinvolgerebbe centinaia di dipendenti. L’Ats di Milano è intervenuta con prescrizioni che prevedono maggiori pause e ritmi meno incalzanti, ma secondo i sindacati queste nonsarebbero risolutive per la sicurezza dei lavoratori.