Reazione a Catena è il quiz televisivo più seguito nell’estate degli italiani; di giorno in giorno due coppie (da tre concorrenti ciascuno) si sfidano a colpi di parole, intuito e canzoni. Ai concorrenti ci si affeziona spesso, anche perché i campioni in carica restano nel programma fin quando una nuova squadra non li batte.
Le campionesse attualmente in carica si chiamano Le Sibille, sono in tre: Giovanna, Valentina e Sara. Purtroppo in questi ultimi giorni il popolo omofobo del web si è scagliato contro Sara Vanni: insegnante di italiano e cantautrice. Scopriamo meglio cos’è successo.
Reazione a Catena, Sara vittima di insulti omofobi: “Se il Ddl Zan fosse stato approvato”
“A causa delle minacce ricevute nei miei confronti, della mia famiglia e dei miei amici ho esposto una querela verso alcuni profili. Questa sera non commenterò sui social #reazioneacatena che, ricordiamo, è un gioco e quello doveva restare” scrive Sara su Twitter. Ma per quale motivo?
E’ la solita storia del razzismo italiano: Sara è vittima di insulti, minacce e aggressioni verbali a causa del suo orientamento sessuale. Come sappiamo in Italia la Legge che tutela gli insulti di natura sessuale e/o di identità di genere non è ancora stata approvata; in merito a ciò Sara ha ben pensato di tornare sul punto: “Se il Ddl Zan fosse stato approvato, avrebbe costituito un’aggravante”.
Le querele, per il momento, sono state esposte. Non possiamo che sincerare tutta la nostra vicinanza a Sara e alla comunità Lgbqt+ costantemente messa sotto tiro dagli ignoranti.