E’ un esordio brividi, quello di Fabrizio Borni nel medimetraggio “Quelli del dopo”. Anzi, a essere precisi possiamo parlare di un doppio esordio: alla regia e nel ruolo di protagonista maschile. E anche di più, perché Borni, figlio d’arte, (suo padre, Sandro, era uno dei maggiori fotografi di scena negli anni d’oro del cinema italiano ed ha lavorato in più di 120 film), ma anche nipote d’arte (suo zio Franco, fonico, ha vinto un David di Donatello), per questa pellicola ha fatto davvero di tutto: ha scritto la storia, ha contribuito alla sceneggiatura, ha diretto il film e lo ha interpretato.
“Ma solo perché all’ultimo momento dovevamo sostituire il protagonista a causa di un imprevisto e io ero l’unico che conosceva bene la storia”, prova a scherzare.
“La mia esperienza come attore – prova a schernirsi ai complimenti ricevuti – è andata bene perché Jessica Cortini riusciva a sopperire alle mie mancanze con la sua bravura. Per me è stato ansioso fare questa parte: scrivere è stato molto più facile, curare la regia mi è piaciuto molto, interpretarlo è stato la cosa meno semplice”.
“Quelli del dopo” parla di una ragazza che viene stuprata e uccisa. Viene vista la sua storia dopo la morte. Perché hai scelto questo tema così doloroso?
“Perché mi ferisce il fatto che giovano ragazze vengano continuamente uccise così barbaramente. In questo caso il film è dedicato a Serena Mollicone e a suo padre, che dopo tutti questi anni non sa ancora chi ha ammazzato sua figlia. Perché nessuno parla mai del dolore che prova un padre quando muore una figlia in questo modo. Ho quindi immaginato che questa ragazza morta potesse mandare un messaggio a questo papà. E’ un messaggio che vuole donare un po’ di pace a quei padri che non riescono a trovarla”.
Il film ha una protagonista femminile, Jessica Cortini, alla sua prima esperienza cinematografica. Diploma all’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico, finora ha recitato in teatro, manifestando una bravura innata.
“Ha dimostrato di essere l’attrice giusta per questo ruolo”, ha spiegato Borni, “E mi ha ‘regalato’ anche la possibilità di scoprire un talento musicale, sua sorella Alessia, che ha cantato la colonna sonora. E’ stata una vera fortuna, sono sicuro che diventerà famosa!”
Il film è ben fatto, scorre molto bene e l’argomento viene trattato con delicatezza e maestria. Ci sono parecchi spunti di riflessione e molto azzeccata è l’ambientazione scelta.
La colonna sonora è stata composta da Paolo Pansini in arte “Anime”.
Il film si è avvalso della collaborazione di grandi professionisti come il Direttore della Fotografia Roberto Lucarelli e del montatore Alessandro Visciano.
Il film, realizzato nel Comune di Vitorchiano(VT), parteciperà a numerosi Festival Internazionali.
Da parte della redazione un grande in bocca al lupo al nostro concittadino Fabrizio Borni!