Il Festival di Sanremo si avvicina, ma quanto guadagna il vincitore. I numeri del talento: cosa aspettarsi dalla 74esima edizione.
Il Festival di Sanremo è ai blocchi di partenza. Non rimane altro che cominciare a scaldare i motori: Amadeus per la nuova edizione della kermesse ha pensato a tutto. Cantanti, co- conduttori e nuovo schema per la giuria. Le radio torneranno a essere protagoniste contro ogni pronostico.
Questo significa che la giuria demoscopica non ci sarà e il meccanismo di voto prevedrà nuove e importanti prerogative. Una volontà chiara è quella di rompere con il passato. Sebastiani punta a un’edizione – la sua ultima a meno di clamorosi ripensamenti – che lasci il segno anche in funzione di quelle che verranno.
Sanremo 2024, manca sempre meno all’inizio
Questo vuol dire ragionare anche in ottica futura, infatti il conduttore sembra aver già lasciato le linee guida per i Direttori Artistici che verranno: una scelta importante quella di far esibire alla prima sera tutti e trenta i cantanti in gara e poi dividere le successive. In maniera tale che le radio comincino a passare i pezzi senza remore con l’obiettivo di abituare l’orecchio del pubblico all’ascolto.
Amadeus ha il passato radiofonico e lo mette in atto alla sua maniera, con la volontà di andare oltre e alzare l’asticella. Lo hanno dimostrato i Maneskin prima e Mengoni poi. Un salto di qualità anche contenutistico. Ma quanto vince economicamente chi conquista il Festival di Sanremo? La risposta è: niente.
Chi vince quanto guadagna?
Non esiste un singolo premio per i vincitori. Sempre in termini di denaro, perchè poi le targhe hanno tutte un valore particolarissimo. L’unica spesa sostenuta – fino a questo momento – è quella per il “rimborso” ai diritti delle radio e televisioni. Viene pagata – con contratti appositi – la riproduzione a mezzi terzi.
Da qualche anno, contano anche le riproduzioni social. Quindi chi arriva in fondo ha più possibilità di vedere riprodotta la propria canzone e la casa discografica di riferimento può trionfare ulteriormente. Senza contare, poi, gli altri accordi con le major che si prendono di volta in volta.
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L’artista è sottoposto a vincoli particolari che implicano altri tipi di causali da applicare singolarmente a seconda delle circostanze. Questo però con Sanremo in sé non c’entra nulla. Le riproduzioni la fanno da padrone. Non si premia il piazzamento, dunque, ma la decisione del pubblico: più una canzone viene riprodotta, più guadagna. Tananai docet che, con “Sesso occasionale”, qualche anno fa è arrivato ultimo ma poi ha sbancato – nel vero senso della parola – le classifiche.