Pegah Moshir Pour è lucana, di origine iraniana, nata tra i racconti del “Libro dei Re” cresciuta tra i versi de “La Divina Commedia”. Laureata alla magistrale di ingegneria edile architettura lavora come consulente tecnologica in EY. E recentemente l’abbiamo vista sul palco dell’Ariston al fianco di Drusilla Foer: con il loro discorso hanno conquistato ed emozionato tutti. Lì e a casa. Oggi la giovane attivista per i diritti umani, di origini iraniane, sarà ospite da Serena Bortone e si racconterà a cuore aperto.
L’attivista e influencer Pegah Moshir Pour
Multi-potenziale e nomade culturale ed europeista con esperienze trasversali si occupa di temi quali: cittadinanza “ragazzi della terza cultura”, cittadinanza ed etica digitale. Nelle scuole parla di empowerment femminile e linguaggio e digitale. Ha un approccio transdisciplinare grazie al multiculturalismo.
Il suo sogno è viaggiare nello spazio e lavorare nell’architettura spaziale. Collabora con realtà culturali ed istituzioni iraniane per continuare a studiare e operare attraverso la Cultura, dove i popoli, lingue e tradizioni trovano punto di incontro, per un futuro inclusivo e aperto bisogna incontrarsi. “La bellezza, insieme all’amore, la verità e la giustizia, rappresenta un’autentica promozione spirituale. Gli uomini, le ideologie, gli stati che dimenticheranno una sola di queste forze creatrici, non potranno indicare a nessuno il cammino della civiltà. A.O.”
I suoi racconti sui giovani e l’Iran
Pegah scrive di giovani e Iran, in una situazione del Paese per nulla semplice in questo periodo storico. La popolazione giovane chiede più libertà e il regime la opprime ‒ soprattutto le donne ‒ semplicemente per mantenere un certo controllo, perché se dovesse cedere sulla libertà di non portare il velo potrebbe poi crollare come un castello di sabbia. Allora davanti alle manifestazioni il regime risponde con forza e violenza perciò non dobbiamo smettere di condividere anche sui social quanto sta accadendo, non dobbiamo smettere di chiedere ai Paesi occidentali di fare delle azioni politiche.
Dire che in Iran stanno protestando contro il velo è una narrazione giornalistica sbagliata. Ecco due chiavi di lettura per capire queste proteste: la prima è quella economica ‒ l’inflazione è arrivata al 52.2%, un aumento generale dei prezzi porta una perdita del potere d’acquisto della moneta, se in Italia compriamo un bene a 9% in Iran lo comprano al 26%. Secondo il World Economic Forum il tasso di disoccupazione avrebbe toccato il 10,2% entro la fine dell’anno. Potete capire il disagio di una popolazione così giovane: per essere più specifici la gente non aveva i soldi neanche per comprare la carne. Arriviamo all’altra chiave di lettura, quella politica: il Presidente Raisi è un ultraconservatore (eletto con un tasso di partecipazione bassissimo), che ha rafforzato tutte le leggi di repressione, compresa anche quella del velo.
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La creator italo-iraniana può essere seguita sull’account @pegah_moshirpour. La seguono 9.729 followers e nei suoi numerosi reels, racconta le vicende che toccano l’Iran.