Gaia e Camilla erano sulle strisce pedonali quando sono state investite. Pietro Genovese ha travolto le due ragazze mentre erano «sulle strisce pedonali, nel tratto della terza corsia di sinistra di corso Francia, dopo che queste avevano iniziato l’attraversamento con il verde pedonale ma si erano fermate per aver notato alla loro sinistra provenire dal precedente semaforo ad alta velocità tre auto impegnate, di fatto in una gara di sorpassi, che non accennavano a rallentare».
Il docu-film sulla morte di Gaia e Camilla
Lo scrive il gip di Roma nella motivazioni della sentenza con cui è stato condannato ad 8 anni di carcere Pietro Genovese per l’omicidio stradale di Gaia e Camilla. È il 22 dicembre 2019 ed è da poco passata la mezzanotte a Roma Nord. È una serata piovosa di fine anno e Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli stanno tornando a casa dopo una serata trascorsa con amici. Ma al maledetto semaforo di Corso Francia, incrocio già teatro di innumerevoli incidenti stradali, la loro vita si interrompe bruscamente.
Un suv che viaggia a velocità sostenuta travolge le due sedicenni mentre stanno attraversando sulle strisce pedonali, tenendosi mano nella mano. Alla guida un loro quasi coetaneo, Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo. In quella notte, la vita di tre famiglie cambia per sempre. Questo è il racconto della nuova produzione originale Crime+Investigation Morte a Corso Francia: l’ultima notte di Gaia e Camilla, il docu-film in due puntate in onda lunedì 27 e martedì 28 febbraio alle 22.55, in prima visione assoluta in esclusiva sul canale 119 di Sky.
La terribile notte di Corso Francia nel cuore di Roma Nord, consumato il rito processuale ed emesse le sentenze, acquisisce un peso simbolico nella descrizione di uno stile di vita giovanile divenuto in questi anni, con la complicità dei social e della TV, un riferimento per una moltitudine di ragazzi.
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