Mario Caucci continua la sua lunga confessione sulle pagine del settimanale Chi, dove torna a parlare della fine del suo matrimonio con Noemi Bocchi, ormai compagna di Francesco Totti. L’imprenditore racconta di essersi perdutamente innamorato della ragazza che poi è diventata sua moglie conosciuta nel 2008 a Tivoli: “È una donna che ti prende. È una bella donna, quando vai in giro con lei suscita un certo effetto: è sempre curata, molto ben vestita, attenta al dettaglio estetico”.
Mario Caucci attacca nuovamente Noemi Bocchi
Il loro legame è iniziato ad incrinarsi nel 2017 quando si sono trasferiti a Roma: “Ho preso una casa in città ed è stato l’inizio della fine”. Un incontro casuale quello tra Mario Caucci e Noemi Bocchi, avvenuto ad una festa, e grazie ad amici comuni: “Chiesi informazioni su di lei e lei mi scrisse su Facebook. All’epoca era fidanzata. Mi sono innamorato perdutamente, è stata una storia d’amore grandiosa. Eravamo molto giovani con una voglia di spaccare il mondo e dimostrare a tutti di poter fare qualsiasi cosa”
Un legame intenso, quindi, che li ha portati dopo pochissimo tempo a diventare genitori di Sofia: “Ricordo che, il giorno in cui andammo a fare il test di gravidanza in ospedale, e scoprimmo che Noemi era incinta, le dissi “Promettimi che questa figli avrà sempre un padre e una madre uniti perché vengo da una famiglia patriarcale, con valori radicati da generazioni”. Caucci ricorda sulle pagine di Chi gli anni bellissimi vissuti insieme alla sua famiglia, a cui dopo poco si aggiunse anche il piccolo Tommaso, anni in cui grazie al lavoro dell’impresa di cui è a capo, erano riusciti a girare il mondo: “Avevamo tanti amici i ogni continente, dall’Europa all’America”.
Voglia di libertà
In quel periodo, però, Noemi non lavorava e questa condizione non la faceva sentire libera, sebbene avesse comunque iniziato a studiare e sulla questione Caucci sembra avere le idee piuttosto chiare: “Provengo da una famiglia all’antica, dove il marito provvede al lavoro e la moglie si occupa della casa e dei figli. Poi, giustamente, visto che non siamo all’età della pietra, ho capto che questa veste le stava stretta. Stava studiando e doveva portare a termine l’università. Quando è nata Sofia, ha dovuto interrompere. Poi mi ha detto: Vorrei riprendere e per me nessun problema. È arrivato Tommaso e dopo la sua nascita mi disse di voler recuperare. Non mi ha espresso il desiderio di lavorare perché, ringraziando Dio, mi trovavo nella situazione di poter realizzare ogni tipo di volontà e di sogno. Ma, se mi avesse detto, per esempio: voglio aprire un negozio di caramelle, le avrei aperto un franchising in tutto il mondo. Quando mi diceva di voler studiare, per me era importante, perché volevo che, frequentando insieme con lei imprenditori e persone importati, fosse in grado di sostenere qualsiasi conversazione che andasse oltre scarpe e borse”.
La fine della storia con Noemi Bocchi
Il tracollo della loro storia d’amore arriva nel 2017, anno in cui si trasferiscono definitivamente a Roma e Caucci perde anche sua madre: “È stato l’anno peggiore, la fine della mia esistenza. Avevo una famiglia, dei figli, una casa, l’amore. Non è rimasto in piedi niente”. Vivere a Tivoli, stando a quanto racconta l’imprenditore, era diventato insostenibile per sua moglie: “Non ti puoi permettere di avere una vita sopra le righe. È una realtà che ti tiene stretto” ragion per cui lei avrebbe insistito per trasferirsi nella Capitale: ” Nel 2017 forzatamente ho preso una casa per noi a Roma ed è stato il mio primo grande errore, l’inizio della fine. Ci siamo trasferiti prima dell’estate, mia madre stava male e il 2 ottobre 2017 è morta. Con lei è venuto a mancare il perno, il pilastro fondamentale mio e di tutta la famiglia. Il trasferimento a Roma ha segnato la fine del rapporto con mio padre e mio nonno. Senza mia madre sono caduto in una disperazione totale”.
“Allentiamo la relazione”
La confessione di Caucci continua e l’imprenditore individua il momento esatto in cui c’è stato un verso e proprio declino del suo matrimonio, a distanza di appena un mese dalla scomparsa di sua madre, con la moglie che aveva manifestato l’intenzione di allentare il loro rapporto: “Il 6 novembre del 2017, rientro a casa e mia moglie mi dice “Ti devo parlare. Sai che le cose tra noi non vanno bene, ci stiamo provando ma è dura, è molto difficile. Ti consiglio, quindi, visto che viaggi molto, se devi stare fuori 3 giorni stai fuori 10 giorni, se 5 stai fuori 15, allentiamo la relazione e vediamo come va. E lì mi cade il secondo pilastro. Avevo bisogno dell’amore di una moglie, dei figli, di rientrare in un nido dove sentirmi protetto. Il 7 novembre prendo le mie cose e torno a Tivoli e cado in depressione. Resto sdraiato su un divano per tre mesi, in una casa che era stata spogliata di tutto perché l’arredo era stato portato a Roma. Avevo un’azienda a Verona che gestivo personalmente, non rispondevo al telefono, l’azienda fallì. Così venne giù il terzo pilastro della mia vita. Non sapevo cosa fare”.
La storia dei maltrattamenti a Noemi Bocchi
Noemi Bocchi, però, ha fornito una versione diversa, dichiarando di essere stata abbandonata dal marito nel 2017, senza che lui si occupasse di lei e dei suoi figli, portando in casa un clima di tensione palpabile. Dopodiché i due, con all’attivo una separazione giudiziale, firmano un accordo, a seguito del quale Caucci nell’aprile 2019 si sarebbe presentato a casa della moglie minacciandola e mettendole le mani al collo, da qui sarebbe arrivata la denuncia per maltrattamenti.
Accuse molto gravi, di cui l’imprenditore deve rispondere in tribunale e sulle quale dichiara: “È una macchinazione per arrivare ad altri risultati. Non è assolutamente verso quello che racconta ma, siccome c’è un procedimento in atto, non posso dare già informazioni prima che io le possa rendere a un giudice nella sede dove doveva rimanere questa cosa. Sono sconvolto perché soltanto oggi viene alla luce questa storia, viene infangato il mio nome, la vita di un uomo, di un padre, quando fino a ieri non c’era alcun interesse a renderla pubblica. Dall’inizio di tutta questa storia non ho mai attaccato, nemmeno una volta non ho mai attaccato nemmeno una volta, ho sempre subito richieste assurde, di tutti i tipi, ho dovuto lottare per difendermi”.
“Accuse false”
L’imprenditore, quindi, sottolinea come queste accuse non corrispondano alla realtà dei fatti e proprio per dimostrare di essere stato assediato fa riferimento al rapporto che intrattiene, dall’inizio della separazione con i suoi figli: “Perché voglio dimostrare ai miei figli che ci si deve impregnare nella vita con tutte le forze per difendere i propri valori e la propria storia e bisogna andare avanti a testa alta e con coraggio. Parlo e parlerò perché ho la fortuna di poter essere ascoltato. Se fossi quello che viene descritto non potrei avere con me i miei figli tutti i weekend, andare in vacanza con loro, se fai certe cose i figli te li levano”.
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