Josè Saramago è stato il primo scrittore di lingua portoghese a vincere l’ambitissimo Premio Nobel per la Letteratura, e questo grazie ai suoi capolavori e al suo stile dissacrante, implacabile, in grado di mettere completamente a nudo l’uomo moderno e la società che lo circoscrive. Oggi la moglie Pilar, che è stata al suo fianco fino alla morte avvenuta nel 2010, si racconterà ai microfoni di Serena Bortone su Rai 1.
Dagli esordi al debutto di Josè Saramago
Josè Saramago, nato da padre agricoltore (poi diventato poliziotto), il 16 novembre del 1922, da piccolo si è trasferito con la famiglia a Lisbona. A causa delle difficoltà economiche. Saramago è stato costretto ad abbandonare gli studi, poi ha trovato un impiego nel campo dell’editoria e per 12 anni ha lavorato come direttore di produzione. Ma è nel 1947 che ha scritto il suo primo romanzo, Terra del peccato.
I suoi successi
Saramago dal 1955 ha iniziato a lavorare anche come traduttore di Colette, Baudelaire, Henri Focill e lo ha fatto per diversi editori, fino a quando nel 1966 non è entrato nel mondo della produzione letteraria. Inoltre, di lui sappiamo che si è iscritto clandestinamente al Partito Comunista Portoghese, poi si è avvicinato all’anarchismo dichiarandosi comunista libertario. Al 1966, inoltre, risale la sua prima raccolta di poesie, I poemi possibili. A cui seguirono:
- Probabilmente allegria
- Di questo d’altro mondo
- Il bagaglio del viaggiatore
La passione per la scrittura e il riconoscimento internazionale
Dal 1974, in poi, Saramago si è dedicato alla scrittura. E nel 1977 ha pubblicato il romanzo Manuale di pittura e calligrafia, seguito nel 1980 da Una terra chiamata Alentejo. Il successo, però, è arrivato con Memoriale del convento, nel 1982. Il riconoscimento a livello internazionale, invece, si è fatto attendere ed è arrivato negli anni ’90 con Storia dell’assedio di Lisbona. Nel 1998, invece, ha vinto il premio Nobel per la Letteratura.
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La morte nel 2010
Josè Saramago, dopo una vita di successi, è morto nel 2010 a Lanzarote. O meglio, nella sua residenza di Tias, nelle Isole Canarie, stroncato da una leucemia, che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Dopo la sua morte, nel 2011 è stato pubblicato un romanzo scritto nel 1953, Lucernaio. Le sue ceneri sono sepolte sotto un ulivo nel giardino di fronte alla Fondazione Josè Saramago, che si trova a Lisbona.
Chi è la moglie, vita privata
Ma veniamo alla vita privata. Josè Saramago nel 1944 ha sposato Ida Reis e da quell’amore, nel 1947, è nata l’unica figlia, Violante. Dopo la fine di quel rapporto, nel 1986 ha conosciuto un’altra donna, Pilar Del Rio, oggi nota giornalista e traduttrice spagnola: i due nel 1988 si sono sposati, hanno vissuto per un periodo a Lisbona, poi si sono trasferiti alle Canarie. E Pilar è stata vicina al marito fino alla morte: oggi lei è presidentessa della Fondazione Josè Saramago e ha ottenuto la cittadinanza portoghese.
Le frasi più famose
Non possiamo non parlare di Josè Saramago senza citare alcune delle sue frasi, quelle che hanno accompagnato i lettori per anni. E che sono impresse nella mente (e nel cuore) di tutti:
- Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
- Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono.
- Le gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa
- E se il cuore non ha capito, non arriva ad essere menzogna il detto della bocca, ma piuttosto assenza.
- L’amore verrà quando non ci saranno più barriere, l’amore è la fine dell’assedio
- Forse i sogni sono i ricordi che l’anima ha del corpo
- L’ignoranza si sta espandendo in modo terrificante
- I fiumi, come gli uomini, solo in prossimità della fine vengono a sapere perché sono nati.