“Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista“, cantava il buon Caparezza. Possiamo declinare questo assunto alla seconda stagione di una serie tv che, come sappiamo, man mano che procede di solito perde qualità. E allora vedremo se il secondo ciclo di puntate di Good Omens in onda su Amazon Prime tradirà o meno le attese. La serie tratta dal romanzo scritto a quattro mani da Terry Pratchett e Neil Gaiman dovrà confermarsi sugli ottimi livelli raggiunti finora.
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Fedeltà tra movie e romanzo alla base della buona riuscita della prima stagione
Adattamento perfetto rispetto alla storia originale e fedeltà all’opera cartacea sono alla base di una prima stagione esaltata dalla critica e dai recensori. Per questo Good Omens è sbarcata sul piccolo schermo. I nuovi episodi dovranno quindi confermare la buona prova pregressa, quella dell’esordio. Anche nella seconda serie saranno presenti Aziraphale, interpretato da Michael Sheen. Nei panni di Crowley ci sarà ancora David Tennant e saranno alle prese con un misterioso messaggero che rivelerà loro un fatto sorprendente. L’idea è quella di tenerci incollati al divano con i dubbi generati dal thriller tout court. Se è vero che Amazon Prime d’estate ci lascia spesso a bocca asciutta, con questa nuova stagione di Good Omens la piattaforma tenta la smentita.
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Le origini
Pubblicato nel 1990 (in Italia è arrivato molto dopo, soltanto nel 2007), Good Omens è diventato subito un libro di culto, con milioni di lettori in tutto il mondo. Dopo anni e anni in cui si parlava di un possibile adattamento è stato lo stesso Gaiman a prendere le redini del progetto in qualità di sceneggiatore e produttore. Il collega Pratchett glielo aveva chiesto insistentemente prima di morire. La regia, invece, è a cura dello scozzese Douglas MacKinnon, già regista di alcuni episodi di Doctor Who e di un episodio di Sherlock.