Tutto pronto per la nuova puntata di Oggi è un altro giorno, il talk pomeridiano condotto da Serena Bortone in onda tutti i giorni dalle ore 14.00 su Rai 1. In studio ci sarà anche l’Arcivescovo cattolico tedesco Georg Gänswein che dal 2012 ricopre l’incarico di Prefetto della Casa Pontificia. Sarà anche l’occasione, oltre che per conoscere qualcosa in più sulla sua carriera nonché sulla vita privata, per parlare del suo nuovo libro “Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI”.
Cosa sappiamo sull’Arcivescovo Georg Gänswein, la carriera nella Chiesa
E’ il primo di cinque figli e dopo la maturità ha studiato teologia in varie città, tra cui Roma. Negli anni ’80 è stato ordinato Diacono intraprendendo così la sua carriera nella Chiesa cattolica in Germania. Nel 1996 Joseph Ratzinger lo trasferisce alla Congregazione per la dottrina della Fede, diventandone poi suo segretario personale sette anni più tardi (l’Arcivescovo ne è stato anche l’esecutore testamentario alla sua morte, ndr). Dopodiché dal 2012 Papa Benedetto XVI lo nomina Prefetto della Casa Pontificia ruolo che ricopre tuttora.
Ultimo libro Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI
Nel libro, pubblicato nel 2023, Georg Gänswein con Saverio Gaeta ripercorrono la sua vita al fianco del Papa Benedetto XVI. Viene analizzato il rapporto tra loro, andato avanti nel tempo e negli anni all’insegna di un rapporto reciproco di stima e fiducia. Il volume, edito da Piemme, ha un costo intorno ai 20 euro.
La vita privata
Della sua vita privata sappiamo che il papà era un fabbro. Georg Gänswein, nato il 30 luglio 1956 a Riedem am Wald, ha quattro fratelli, due fratelli e due sorelle più piccoli. Nel 2006 è stato al centro di un dibattito dopo le sue rimostranze verso la satira che lo aveva preso di mira insieme al Papa Benedetto XVI. In particolare vengono prese di mira, anche da editoriali sul quotidiano Avvenire, la sua imitazione, fatta da Fiorello su Radio2, e la parodia del papa di Maurizio Crozza su LA7. Nel 2015, rievocando la circostanza, egli dichiara di aver esagerato nella propria contrarietà e afferma l’importanza di una «satira sana», condotta senza «ferire e offendere». Il suo motto è Testimonium perhibere veritati, che significa Per rendere testimonianza alla verità, ed è tratto dal Vangelo secondo Giovanni.
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