Gaia Tortora, la figlia del giornalista scomparso Enzo Tortora, sarà ospite di Serena Bortone nel salotto di Oggi è un altro giorno e rilascerà una toccante intervista. Racconterà tutto sul caso di malagiustizia più famoso nella storia d’Italia: quello di suo padre. Presenterà anche il suo nuovo libro in cui racconta che la sua famiglia è ancora in cerca di giustizia. Ecco cosa è successo davvero a Enzo Tortora.
Dagli esordi al debutto del giornalista Enzo Tortora
Enzo Claudio Marcello Tortora nasce a Genova il 30 novembre del 1928 da una famiglia umile e cresce insieme a sua sorella Anna. Scopre la sua vocazione da giovanissimo: il giornalismo e l’informazione. Si Laurea in Giurisprudenza all’Università di Genova e inizia a lavorare con Paolo Villaggio e Piero Angela. Esordisce in televisione come valletto di Silvana Pampanini in “Primo Applauso” e poi diviene ben presto conduttore per Canzonissima e il Festival di Sanremo nel 1959. Per molti anni conduce “La Domenica sportiva” e “Portobello”, inoltre negli anni ha collaborato per moltissimi giornali e riviste: Grand Hotel, La Nazione e tanti altri. Tuttavia, la sua carriera subisce numerose interruzioni a causa di uno dei casi di malagiustizia più gravi della storia italiana. Adesso vi raccontiamo la vera storia del “Caso Tortora”.
Moglie, figlie, vita privata
La vita privata di Enzo Tortora è sempre stata molto turbolenta: si sposa per la prima volta il 26 dicembre del 1953 a Rapallo con Pasqualina Reillo. La coppia ha una figlia: Monica, di cui ad oggi non si sa più nulla. Tra i due finisce molto male e si separano a marzo del 1959. Non solo, chiedono l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota. Nel 1964 si risposa per la seconda volta con Miranda Fantacci, da cui nascono le figlie Silvia e Gaia. I due divorziano nel 1972 e lui si riaccompagna con Francesca Scopelliti. Le sue figlie Silvia e Gaia sono sempre rimaste al suo fianco durante gli anni di processi giudiziari ingiusti, lo hanno sempre difeso e hanno lottato al suo fianco. Entrambe intelligentissime e grandi giornaliste. Silvia è scomparsa il 10 gennaio del 2022.
La malagiustizia e le cause della morte
Il nome di Enzo Tortora è noto per motivazioni molti tristi: venne accusato di associazione a delinquere, collaborazione camorristica e grandi traffici di droga da alcuni soggetti che avevano testimoniato contro di lui e lo avevano accusato. Il 17 giugno del 1983 Tortora viene arrestato e condannato a 10 anni di carcere. Inizia così un calvario giudiziario che sembra senza fine: trascorre sette mesi in carcere, poi viene lasciato libero perché le accuse sono da rivedere. Lui ha sempre dichiarato: “Io non c’entro nulla, sono innocente e spero lo siate anche voi”. Soltanto nel 1986 la sentenza viene ribaltata: viene dichiarato innocente anche dalla Cassazione l’anno seguente. Tuttavia, questi anni di processi e carcere ingiusto lo hanno affievolito. Secondo le figlie è stato proprio questo a condurlo più velocemente verso la morte. Il decesso è avvenuto il 18 maggio del 1988 nella sua casa a Milano a causa di un grave tumore. Dopo la cremazione è stato depositato nel cimitero Monumentale di Milano nella zona “Cittadini noti e benemeriti”. La figlia Gaia cerca ancora giustizia per il padre, da poco ha pubblicato un libro in cui racconta tutta la verità della sua famiglia:
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