Tutto pronto per il classico appuntamento pomeridiano di Rai 1 con Domenica In, la trasmissione sin onda dalle 14 e condotta da Mara Venier. Tra gli ospiti di oggi anche Eleonora Daniele, che ha dedicato il libro “Quando ti guardo negli occhi” al fratello Luigi, scomparso nel 2015. Ecco chi era e cosa gli è successo.
Chi era Luigi il fratello di Eleonora Daniele
Eleonora Daniele è cresciuta in una famiglia numerosa: erano in quattro e lei era la più piccola. Ha due sorelle più grandi e Luigi, il fratellone con sei anni più di lei. I genitori hanno sempre lavorato tutti il giorno, tutti i giorni nella piccola salumeria di famiglia. La showgirl ha raccontato che di aver sempre avuto un legame speciale con Luigi, il fratello autistico. Ha raccontato che lui non ha mai parlato. “Ho imparato a capire se aveva sete o voleva un gelato alla fragola. E non sempre indovinavo. Se stava male, non sapevi se era un piede, un dente, lo stomaco. Ho due sorelle molto più grandi, lui aveva sei anni più di me, i miei lavoravano e io, da piccola, ero quella che stava di più con lui. Ero io la sua cocca e non lui il mio”.
Come è morto Luigi
Luigi ha lavorato per un periodo nella salumeria di famiglia, ma, crescendo, ha iniziato ad avere scatti d’ira e diventava aggressivo improvvisamente con sé e con gli altri. Per questo motivo, hanno deciso di portarlo in una struttura. Questo è sempre stato un motivo di grande dolore per la showgirl, ma si è poi resa conto che era soltanto egoismo. Perché lui lì era felice: era seguito, aveva amici e faceva attività tutto il giorno, insomma, quella era la sua nuova casa e la sua famiglia. Proprio tra quelle mura, è deceduto improvvisamente una notte del 2015, all’età di 44 anni. Lei ha raccontato, come riporta Il Sussidiario: “Mi ha chiamato alle 7 mia sorella, dicendo che lui era morto improvvisamente. Io ho urlato, non mi davo pace, spiegazione di questa cosa. Pensavo fosse un incubo, invece era tutto vero. Mi ricordo tanta sofferenza”.
Il libro di Eleonora Daniele e le critiche
Eleonora Daniele non si è mai ripresa dalla morte de fratello e ne soffre ancora. Di recente ha pubblicato un libro: “Quando ti guardo negli occhi. La storia di mio fratello Luigi”, che ha ricevuto tanto successo ma anche tante critiche dalle persone specializzate che si occupano di autismo e dalle persone autistiche. Lei è solita dire “Mio fratello soffriva di autismo” oppure “Era affetto da autismo”, in realtà questi linguaggi sono superati e ritenuti largamente offensivi. L’autismo non è una malattia e non si soffre, semplicemente il cervello funziona in modo non neurotipico e si può descrivere come neurodivergente. Una delle espressioni accettate dalla comunità è “Persona autistica”, che mette in primo piano la persona, oppure “Persona con autismo”, dove l’autismo è una delle caratteristiche dell’individuo.
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