Torna, come ogni sabato che si rispetti, l’appuntamento con Verissimo, il salotto televisivo più amato e seguito da sempre dal pubblico di Canale 5. Da Silvia Toffanin, dopo l’intervista ai 6 finalisti di Amici, arriverà in studio Domenico, il papà di Michele Merlo, il giovane cantautore che un anno fa è morto a causa di un’ischemia cerebrale causata da una leucemia fulminante.
Come è morto Michele Merlo
Michele Merlo, meglio conosciuto come Mike Bird, è morto il 6 giugno del 2021, a 28 anni. Molti lo avevano imparato a conoscere, ad amare per la sua musica durante la partecipazione al talent show di Amici e la sua morte ha sconvolto la famiglia, ma anche tutti i suoi fan. Che a distanza di un anno ancora non riescono a crederci, a capacitarsi che un’ischemia cerebrale abbia portato via Michele, che forse si sarebbe potuto salvare.
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‘Michele poteva salvarsi’: le dichiarazioni a Verissimo di papà Domenico
E che Michele si sarebbe potuto salvare ne è convinto anche papà Domenico, che a Verissimo ha ricordato il figlio. “Non mi aspetto nulla dalla giustizia, non condanno l’errore umano, anche se mi ha devastato la vita. Quello che è successo a Michele è frutto di una sanità che non funziona più: i medici legali sostengono che bastava un esame del sangue per salvarlo. Aveva una probabilità del 77%, all’89% di guarire, in circa sei mesi, dalla malattia”.
Michele, come spiega papà Domenico, era un ragazzo sportivo, non aveva mai avuto problemi di salute. “Con lui ero duro perché provengo da una carriera militare, però nonostante tutto ascoltava i miei consigli. Con la mamma si apriva molto, a lei raccontava anche le cose più intime”. Mike Bird era un grande artistica, un ‘romantico ribelle, troppo sensibile’.
Il ricordo a un anno dalla morte
Intanto, il prossimo 6 giugno ci sarà il ricordo di Michele allo stadio comunale di Rosà, in provincia di Vicenza. “Con tanti amici e l’aiuto della Nazionale Cantanti proveremo a ricordarlo attraverso la musica e il gioco. Vogliamo – ha detto papà Domenico ai microfoni di Silvia Toffanin – sempre celebrarlo e sostenere gli artisti che non hanno la possibilità di emergere”.
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