Cristiana Sinagra sarà una delle protagonisti di Live! Non è la D’Urso, il salotto televisivo serale della domenica condotto da Barbara D’Urso. L’appuntamento è per stasera, domenica 6 dicembre 2020, in prima serata su Canale 5. Stasera infatti si tornerà a parlare della morte di Diego Armando Maradona con le testimonianze esclusive del figlio Diego Jr e di sua madre Cristiana Sinagra per l’appunto.
Cristiana Sinagra: chi è l’ex di Maradona
“Il pibe de oro” ha avuto tantissime relazioni, tra queste quella con Cristiana Sinagra, originaria di Napoli, nata il 23 novembre del 1964. Dalla loro unione è nato Diego Jr, per la quale la mamma si è battuta a lungo affinché gli venissero riconosciuti dal padre i diritti. E’ tifosa del Napoli.
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Curiosità, social, foto
Cristiana Sinagra è presente su Instagram. Il suo profilo, dove dominano le foto dei suoi nipoti, è seguito da oltre 12mila followers. Ha anche un profilo Facebook.
La storia di Maradona
Maradona era nato il 30 ottobre 1960, quinto di otto figli. Cresciuto a Villa Fiorito, sin da bambino mostra tutto il suo talento al punto da finire appena a 10 anni sulle pagine del “Clarin”. Entra nel settore giovanile dell’Argentinos Juniors dove debutta nel massimo campionato il 20 ottobre 1976, dieci giorni prima di compiere 15 anni.
Nel 1981 il passaggio al Boca Juniors ma già un anno dopo ecco l’arrivo in Europa: se lo assicura il Barcellona per 1,2 miliardi di pesetas. Debutterà in blaugrana nell’agosto 1982 ma l’avventura in Catalogna è contrassegnata da vari problemi fisici e nell’estate del 1984 passa al Napoli per 13 miliardi e mezzo di lire. Il Pibe de Oro diventa un idolo del pubblico partenopeo: con lui arrivano due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa Uefa. La sua esperienza italiana si chiude il 17 marzo 1991, quando risulta positivo alla cocaina e viene squalificato un anno e mezzo.
L’Argentina e le ultime esperienze
Riparte dal Siviglia, poi Newell’s Old Boys e il ritorno al Boca Juniors fino al ritiro: la sua ultima partita è datata 25 ottobre 1997. Con la nazionale argentina debutta nel febbraio del 1977, non viene convocato per i Mondiali che si giocano l’anno dopo proprio in patria ma disputa quelli del 1982 e soprattutto quelli del 1986, quando trascina la Seleccion al titolo: memorabile la sfida con l’Inghilterra dove prima segna un gol di mano (“la mano de Dios” la ribattezzerà lui stesso) e poi una rete che verrà eletta come la più bella nella storia dei Mondiali in un sondaggio indetto dalla Fifa nel 2002.
Con la Seleccion arriva in finale anche a Italia ’90, sconfitto dalla Germania, poi è presente a Usa ’94 ma gioca appena due partite prima di essere squalificato perchè positivo all’efedrina.
In panchina
Proprio durante la squalifica intraprende la carriera di allenatore (Deportivo Mandiyu e Racing), che riprenderà molto più avanti, diventando ct della nazionale che guida ai Mondiali del 2010, fino all’eliminazione ai quarti. Allena anche l’Al Wasl a Dubai, l’Al-Fujairah negli Emirati e quindi il Dorados in Messico prima di accettare lo scorso anno la panchina del Gimnasia.
Una vita di eccessi
Una vita di eccessi, fra droga e alcol, Maradona si era liberato delle sue dipendenze grazie a lunghi soggiorni in centri di disintossicazione. Qualche giorno dopo il suo 60esimo compleanno è stato operato per rimuovere l’ematoma subdurale che gli era stato trovato nel lato sinistro della testa. Tornato a casa per proseguire il recupero, è stato stroncato da un arresto cardiaco.