Massimo Troisi, il ”comico dei sentimenti”, il ”Pulcinella senza maschera”, proprio ieri avrebbe compiuto 70 anni. Un nome che è rimasto impresso non solamente all’interno della cultura partenopea, di cui è stato massimo esponente teatrale e cinematografico, ma che ha fatto il giro di tutto il mondo.
Massimo Troisi, il Pulcinella senza maschera
Il grande comico era nato a San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953, ed è morto nel 1994 per un attacco cardiaco, nella città di Roma, dopo l’ennesimo episodio di febbre reumatica. Erano gli anni in cui si era dedicato anima e corpo al suo ultimo capolavoro, Il Postino. Durante quelle faticose riprese, le sue condizioni di salute peggiorarono giorno dopo giorno, al punto da costringerlo a farsi sostituire da una controfigura nelle scene più faticose e pesanti. In una intervista, lui stesso dimostrò la tenacia e la volontà di portare a termine quel grande lavoro, dichiarando: ”Questo film lo voglio fare con il mio cuore”.
Stravolgere le regole del Teatro
Troisi ha davvero fatto la storia del teatro italiano e partenopeo, così come quella del cinema. La sua era una tecnica nuova, originale, in grado di spazzare via in un sol colpo tutte le sovrastrutture e le ideologie cristallizzate del teatro classico. Molte delle sue scene erano completamente improvvisate, come la commedia dell’arte, un solo canovaccio, una linea narrativa da seguire, e poi via con l’estro e la creatività. Massimo Troisi entrò come una forza divampante e rigenerativa all’interno di un sistema già assodato, e ne riuscì a stravolgere completamente tutte le sue componenti più rigorose, rifiutandone tutte le sue regole, convito dell’assoluta corrispondenza tra un certo tipo di linguaggio e il potere.
La religione, tema ricorrente nei suoi lavori
Tra i grandi temi che attraversano come un filo rosso tutta la sua opera, c’è sicuramente quello della religione. I suoi stessi esordi traggono spunto proprio dalla vita parrocchiale, nella quale si riverberavano tutti i problemi più scabrosi della società di allora, come di oggi. L’attore comico, in occasione di una intervista, aveva detto: ”Penso che la religione, così come la famiglia, sia un potere difficile con cui convivere, un potere modificante. Mi accorgo che parlare di religione come miracolo, come Lourdes, è una mia costante. C’è in quasi tutte le cose che ho fatto, anche quando questo argomento non era calcolato. Perché ho sempre sentito la religione come un fatto strano, esagerato”.
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Come è morto Massimo Troisi
L’ultimo film con cui Massimo Troisi ci ha lasciato è stato il Postino. Di fatto, l’attore morì poco dopo aver terminato le riprese per quel lavoro. La causa della sua morte è stata individuata in un violento attacco cardiaco, a sua volta innescato da una severa febbre reumatica, di cui l’attore soffriva sin da bambino a causa di una degenerazione della valvola mitrale molto grave. Gli amici e i conoscenti stretti di Massimo Troisi raccontano sempre come questo problema non gli abbia mai impedito di vivere la sua vita intensamente, con qualche attimo di quella proverbiale, e sana, pigrizia che tutti abbiamo imparato a conoscere.