È arrivato bello come il sole che in quel momento ha fatto capolino tra le nuvole. E la folla, non appena lo ha riconosciuto, è impazzita, accalcandosi alla ricerca di una foto, un autografo e, nella migliore delle ipotesi, un selfie direttamente abbracciati a lui, l’ambito Can Yaman. L’occasione è stata di quelle importanti, il 171° anniversario della Polizia di Stato, celebrati ieri mattina in piazza di Spagna. L’attore turco, che ormai a Roma è di casa, era presente in quanto testimonial della Croce Rossa, come donatore di sangue.
“Oggi sono orgoglioso di aver rinnovato la mia promessa di donazione per incitare i giovani a donare, un gesto importante per aiutarci tutti. Ringrazio la Polizia di Stato per avermi dato questa occasione e in particolare il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia Lamberto Giannini, per l’affetto dimostrato. Un grazie all’associazione “Donatorinati” e al suo presidente Claudio Saltari”, ha dichiarato Can Yaman soddisfatto di come si è svolta la mattinata.
Can Yaman a Roma
Ma più soddisfatti di lui erano di sicuro le fan, in delirio alla vista dell’attore, che non si è sottratto alle varie richieste fatte dalle ammiratrici. Prima, però, l’artista turco si è appunto recato allo stand dei DonatoriNati. Lì ha rinnovato la promessa di donatore di sangue, mentre tutti lo osservavano con curiosità e ammirazione. Can Yaman, ormai famosissimo in Italia per le sue partecipazioni alle fiction come Mr. Wrong – Lezioni d’amore, Che Dio ci aiuti (dove ha preso parte nell’episodio finale), Viola come il mare (dove interpreta un commissario di polizia) e tanti altri film, ma anche per le sue apparizioni come modello e per le sue storie d’amore, ha avuto gli occhi delle donne presenti incollati addosso.
Con gentilezza ha firmato autografi e si è fatto scattare foto, per la gioia delle fan, sempre però tenute a bada dai poliziotti, che hanno scortato per tutto il tempo l’attore. Il suo look un po’ selvaggio, con i capelli lunghi legati in un codino basso, la camicia bianca morbida lasciata leggermente aperta a intravedere i muscoli e la catenina con il crocefisso, gli occhiali da sole che gli davano l’aria da bel tenebroso. E quel sorriso che incantava tutti, le donne e pure gli uomini, che non potevano giudicarlo male. Alla fine, tra strette di mano e sorrisi, Can Yaman ha salutato e si è allontanato, lasciando la scia del ricordo di una bella (in tutti i sensi) persona.
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