Tony ha perso la moglie dopo una lunga malattia. Tony è ancora molto giovane, ma soprattutto è ancora molto innamorato della sua povera Emma, che gli ha lasciato una serie infinita di piccoli video sul suo PC, video che Tony guarda praticamente ogni momento libero dal lavoro. Perché Tony lavora in una piccolo giornale di quartiere della periferia di Londra. E si da il caso che il direttore del giornale sia suo cognato, fratello di Emma.
Tony è depresso, pensa al suicidio ma decide di non farlo e di fare però tutto quello che gli passa per la testa perché tanto, lui è ormai proiettato verso l’aldilà. After Life appunto.
Ma la vita è strana, e Tony se ne accorgerà perché, nonostante tutti i suoi rifiuti, tanti saranno i personaggi che continueranno a ruotargli attorno e a colorare le sue giornate, scoprendo che forse, la vita, merita di esser vissuta anche quando sembra non aver più senso.
Una serie TV ideata, diretta e interpretata con grande sagacia da Ricky Gervais questa “After Life” che Netflix ha distribuito già in due stagioni
E che, visto il successo, sta producendone una terza (forse) finale (ma c’è chi giura che Gervais non si fermerà). Una commedia drammatica, o forse un dramma che si trasforma, come spesso accade nella vita reale, in commedia grottesca e divertentissima, popolata di donne uomini e bambini che non ci stanno a far scivolare nella depressione il protagonista perché lui, Tony, resistendo a sua volta, diventerà a poco a poco il loro salvatore.
E Gervais è semplicemente perfetto nel ruolo, si vede che questa è la “sua” storia, è sempre al centro di tutto eppure con questa sua sicurezza scenica riesce a dar spazio e dignità poetica a tutti i coprotagonisti. E quello che colpisce, al di là della grande idea di fondo, è la profondità dei dialoghi esistenziali, tesi e profondi ma mai melensi, sempre adesi alla realtà, a quella realtà a cui Tony prova a sfuggire ma che lo avvolgerà comunque, perché, questo appare il senso del tutto, la vita continua. E regala felicità e sorpresa anche a chi non ne vuol sapere.
Attori tutti molto a loro agio sotto la direzione quasi corale degli episodi, un cast affiatato e giocoso su cui spicca per classe la tenerissima Penelope Wilton, nella parte della vedova Anne, compagna di cimitero del burbero Tony, che seduta su una panchina ingaggia con lui una deliziosa battaglia verbale sul senso della vita, diventando pian piano il suo angelo custode.
After Life è su Netflix in due stagioni da 6 episodi ciascuna.
Mauro Valentini