Sondaggi politici. Un vecchio saggio una volta disse che i momenti di crisi rappresentano delle opportunità, per chi sa vederle e poi, ovviamente, coglierle. Ma la crisi pandemica degli ultimi anni ha dimostrato anche che una crisi è soprattutto in grado di accentuare le problematiche più o meno latenti di un Paese, siano esse economiche, sociali e politiche. Le fa venire allo scoperto, incrementandone esponenzialmente la portata. Rendendole, in qualche modo, più visibili anche ai sonnambuli dell’impegno civile.
Partiti politici in Italia: calo per M5S e Lega
A soffrire delle ultime crisi, non solo il Covid, ma anche la guerra in Ucraina, sono stati certamente anche i partiti politici, alcuni dei quali in testa ai sondaggi di sempre hanno avuto un forte tracollo. Per fare un esempio su tutti, Movimento 5 stelle e Lega sarebbero ad oggi in grande difficoltà, così come rivelato dall’ultimo sondaggio politico (Euromedia Research, del 23 marzo). Rispetto allo stesso sondaggio di febbraio, infatti, i pentastellati e il carroccio pare abbiano perso rispettivamente l’1,2 e lo 0,6%.
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I motivi del tracollo: Draghi e la guerra in Ucraina
Tra le motivazioni, non ci sono soltanto quelle delle recenti comparse di alcuni leader in posizioni scomode (e con la maglietta sbagliata), ma i due partiti hanno pagato principalmente la scelta di sostenere il governo Draghi, omologandosi agli altri, e scontentando il resto dell’elettorato italiano che confluisce ultimamente in una direzione ben precisa. Anche Forza Italia in calo, con una perdita dello 0,4%. Certamente, i voti persi di Salvini trovano subito un altro contenitore, non troppo dissimile, più nazionalista, che può accoglierli.
PD, Italia Viva e Fratelli d’Italia in rialzo
Il sondaggio parla chiaro: a sorridere di questi tempi, oltre al Partito Democratico, è soprattutto Fratelli d’Italia che, come anticipato raccoglier gli scontenti delle file precedenti a ribasso. Entrambi gli schieramenti sembrano aver guadagnato almeno uno 0,4% rispetto al mese di febbraio. In crescita lenta anche Italia Viva di Matteo Renzi, che guadagna qualche numero, così come anche Italexit di Gianluigi Paragone (0,3%), sebbene ancora sotto la soglia dello sbarramento al 3%.