La Giunta Zingaretti ha approvato la delibera annuale di programmazione degli stanziamenti per il sistema regionale dei servizi sociali. Ammontano a 162,3 milioni le risorse complessivamente assegnate ai distretti socio-sanitari del Lazio per l’attuazione degli interventi sociali. Un terzo dello stanziamento andrà a garantire i servizi essenziali: 55 milioni, di cui 3,5 espressamente vincolati ai servizi per i piccoli Comuni. A queste risorse si aggiungono quelle ancora disponibili nelle casse dei distretti: in totale il massimale di spesa per i servizi essenziali ammonterà a 64,5 milioni, di cui 4 per i piccoli Comuni.
Tra le altre misure, gli interventi per la disabilità avranno a disposizione 34,6 milioni, di cui 14,1 vincolati per le disabilità gravissime. A queste risorse si aggiungeranno i 9,1 milioni del fondo nazionale per l’assistenza ai disabili privi di sostegno familiare (il cosiddetto “Dopo di noi”) per i quali la Giunta ha da poco approvato il piano di utilizzo. In totale, quindi, la spesa per l’assistenza alle persone disabili ammonterà a 43,7 milioni.
Saranno invece 37,5 i milioni impiegati per la compartecipazione della Regione al pagamento delle rette per le Rsa. Gli interventi per famiglia e minori (inclusa la rete dell’affido e dell’adozione) potranno contare su 18,5 milioni, mentre 10,8 milioni verranno messi a disposizione per gli asili nido. Infine, la Giunta ha stanziato altri 2,5 milioni per i progetti del bando Povertà 2017 (la cui dotazione sale a 5,5 milioni) e 800mila euro per sostenere i Comuni impegnati nella rete Sprar dell’accoglienza ai migranti.
“Continua il lavoro di rafforzamento della rete regionale dei servizi sociali”, commenta l’assessore alle Politiche sociali Rita Visini. “Con la nuova programmazione – continua Visini – puntiamo ancora una volta da un lato al consolidamento dei servizi essenziali e dall’altro all’investimento sull’integrazione sociosanitaria e sull’innovazione sociale, come per esempio i progetti di deistituzionalizzazione e vita indipendente per le persone con disabilità o i centri famiglia. E dal prossimo anno, dopo che il Consiglio regionale avrà definitivamente approvato il nuovo Piano sociale regionale triennale, la programmazione dei servizi potrà avere un respiro ancora più ampio”.