I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “PRIVILEGIO”, hanno eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 5 soggetti, ritenuti responsabili, a diverso titolo, dei reati di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa dal p.u. in atti pubblici, giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati.
L’attività investigativa è stata avviata a seguito della denuncia presentata da un Vigile del Fuoco in quiescenza nei confronti di S. C., impiegato civile presso il Dipartimento Militare di Medicina Legale di Roma, il quale, nell’esercizio delle sue funzioni, gli aveva proposto di ottenere il trattamento pensionistico privilegiato in cambio della corresponsione del 35% degli arretrati, che sarebbero stati conseguiti a partire dall’anno 1995.
Nel corso delle indagini, sviluppate anche con attività tecnica e dinamica, è emerso che il S.C., in concorso con V.R. ex dipendente del Ministero dell’Economia delle Finanze (ora in pensione) e C.C., militare in congedo, ha indebitamente ricevuto da militari delle Forze Armate, in servizio e/o in congedo (o civili in servizio presso le Forze Armate o di Polizia), cospicue somme di denaro, in alcuni casi anche decine di migliaia di Euro, come corrispettivo per gli interventi realizzati dal medesimo nell’ambito dei procedimenti amministrativi sanitari finalizzati alla concessione di benefici medico-legali di vario genere (pensioni privilegiate e/o tabellari, non idoneità al servizio parziale o totale, giorni di malattia/convalescenza, riconoscimenti di malattie per cause dipendenti dal servizio ecc.).
La perizia medico-legale diposta dalla Procura di Roma ha accertato che i suddetti benefici erano comunque spettanti ai richiedenti.
L’attività investigativa condotta dai Carabinieri di Via In Selci ha consentito di accertare inoltre che i coniugi I. A. e D. M. M., rispettivamente Colonnello medico dell’E.I. e dirigente medico presso il Ministero della Salute, hanno predisposto della falsa documentazione medica attestante patologie insussistenti a carico dei loro assistiti, al fine di ottenere i citati benefici medico legali ovvero di conseguire indebiti indennizzi nell’ambito di polizze assicurative.
La d.ssa D. M. M., in concorso con il proprio medico di famiglia, ha altresì giustificato la sua assenza dal servizio con certificazioni mediche false o falsamente attestanti uno stato di malattia in giornate in cui ha svolto attività professionale privata retribuita, accompagnando presso commissioni mediche pubbliche propri pazienti.
Risultano indagati in stato di libertà, per reati analoghi a quelli sopra specificati, ulteriori 23 soggetti.